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Nemesis, la stella gemella del Sole

Il nostro potrebbe essere un sistema stellare binario. Chi lo avrebbe mai detto? Tutto nasce da un articolo pubblicato sulla rivista Scientific America (numero di ottobre 1990) nel quale i paleontologi David Raup e Jack Sepkoski  avanzarono la possibilità (dopo studi sui fossili marini) che le estinzioni di massa, come quella che ha eliminato i dinosauri 65 milioni di anni fa, si verifichino ciclicamente ogni 32 mila anni circa. L'unica spiegazione per la fine dei grandi rettili che dominavano il pianeta (che fino a questo momento sembra la più giusta) è quella  dell'impatto di un asteroide o di una cometa con la Terra. Questa ciclicità fa supporre che qualcosa disturbi la Nube di Oort e che le comete in essa contenute vengano sollecitate nel movimento creatosi. Il movimento in questione sarebbe quello della stella Nemesis, una nana rossa in orbita ellittica molto larga

Orbita ellittica di Nemesis

intorno al Sole ad una distanza stimata che oscilla fra 1 e 1,5 anni luce con un periodo di 30 milioni di anni. Diversi astronomi hanno cercato di dare una spiegazione alle estinzioni di massa adducendo la teoria Nemesis, come Richard A. Muller ad esempio. Egli sostiene che sia una nana bruna

Che significa tutto ciò? Significa che si pensa esista una stella (nana rossa o bruna) dalla luce debole, tanto debole da non essere notata. Grande quanto 4 volte Giove, questa stella passerebbe ogni 30 milioni di anni attraverso la nube di Oort causando scompiglio fra le comete e spingendo ancora di più il loro moto verso il centro del sistema solare. Dopo migliaia di anni sulla Terra si nota un aumento del numero di comete di passaggio nel nostro sistema solare interno e di conseguenza sale la percentuale di rischio di un impatto con il nostro pianeta indifeso.
Ma il tutto è ancora un mistero, in verità.
Prove a favore

  • testimonianze geologiche dicono che circa ogni 30 milioni di anni si è verificata una grande estinzione di massa
  • studi sulle stelle di tipo solare dicono che l'84% di nane brune fa parte di un sistemasolare binario
Prove a sfavore
  • altri studiosi affermano che l'estinzione di massa da impatto potrebbe essere causata non per forza da un'altra stella, ma dall'oscillazione del sistema solare attraverso il piano della via lattea. Ciò causerebbe una sollecitazione gravitazionale nella nube Oort che darebbe vita alla pioggia cometaria (anche se non è possibile valutarne il periodo, ossia ogni quanto avviene l'oscillazione)
  • molti geologi non sono convinti della periodicità delle estinzioni di massa
  • i telescopi di nuova generazione potrebbero rilevare facilmente la stella
  • se Nemesis fosse una nana bruna sarebbe facilmente individuabile nel corso della missione WISE della Nasa
WISE  Wide-field Infrared Survey Explorer
Image credit: NASA/JPL 

E sicuramente non finisce qui, chissà quanti altri dati negano o confermano l'esistenza di Nemesis. Arrivati a questo punto si è portati a credere che la stella gemella del Sole non esista e, se si pensa che anche l'esistenza della Nube di Oort non è certa, i dubbi aumentano. Però tempo fa la Nasa, durante la presentazione di alcune nane brune superfredde scoperte dal telescopio Spitzer, ha ammesso: "Stiamo cercando Nemesis". Mai La Nasa aveva proferito parola sulla possibilità di trovare la stella gemella del Sole. Ma adesso ammette che, attraverso il telescopio ad infrarossi Wise nell'ambito del Programma Explorer che scansiona il cielo catturando immagini con lo scopo di individuare nuovi oggetti, si cerca anche di trovare prove sull'esistenza di Nemesis.

Morale della favola: Nemesis potrebbe esistere davvero. 
Forse la pioggia di oggetti celesti è dovuta al movimento di questa stella dall'orbita diversa, chiamata anche Stella della Morte. La prova regina manca, ma quello che è evidente è un affollamento di comete, un traffico intenso di corpi celesti che ultimamente si è intensificato. Fa pensare. Se aumenta il numero di comete in transito, aumenta anche il rischio di un impatto con il nostro pianeta, è logico. Teniamoci forte.

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