Cosa possono avere in comune un ragno, un serpente e un campanile? All’apparenza molto poco, in pratica sono solo alcune delle fobie più diffuse fra la popolazione: l’idea di avere un incontro ravvicinato con un ragno o di sentire lo strisciare di un serpente, così come quello di salire ad alte quote terrorizza molte persone.
Sudore freddo, batticuore e incapacità di autocontrollo sono solo alcuni dei sintomi più comuni che colpiscono tutti noi dinanzi a quello che è il terrore materializzato.
Sudore freddo, batticuore e incapacità di autocontrollo sono solo alcuni dei sintomi più comuni che colpiscono tutti noi dinanzi a quello che è il terrore materializzato.
I motivi per cui si soffra di una piuttosto che di un’altra fobia sono spesso associati a qualche episodio traumatico vissuto in prima persona. Tante volte, comunque, non esistono precedenti validi a supportare la tesi: se fino ad oggi rimanevano qualcosa di inspiegabile, una ricerca condotta alla New York University School of Medicine dimostra come le fobie non siano infondate, ma possano essere state trasmesse dalla madre al figlio, nei primissimi giorni di vita.
Prendendo spunto dai disturbi riscontrati in molti figli di deportati ebrei durante la II guerra mondiale, Jacek Debiec (uno dei ricercatori che hanno guidato questo progetto) ha notato che il loro comportamento non era riferibile ne’ a un’esperienza vissuta in prima persona e nemmeno a un condizionamento ambientale dovuto ai racconti ascoltati durante l’infanzia.
L’ipotesi è stata quindi quella di una trasmissione della fobia da madre a figlio: per sperimentare la validità della tesi, la ricerca ha analizzato il comportamento di alcuni topolini da laboratorio.
Sono state prese delle topoline cavie a cui, prima di essere sottoposte a delle piccole scosse elettriche, veniva fatta annusare della menta; in breve tempo, le roditrici avevano associato la menta alla sofferenza della scossa.
L’ipotesi è stata quindi quella di una trasmissione della fobia da madre a figlio: per sperimentare la validità della tesi, la ricerca ha analizzato il comportamento di alcuni topolini da laboratorio.
Sono state prese delle topoline cavie a cui, prima di essere sottoposte a delle piccole scosse elettriche, veniva fatta annusare della menta; in breve tempo, le roditrici avevano associato la menta alla sofferenza della scossa.
Divenute madri, erano state esposte nuovamente all’odore di menta: le topoline avevano subito assunto un comportamento ansioso che, velocissimamente, si era trasmesso ai loro cuccioli. Questi, quindi, avevano assorbito la fobia materna alla menta come una spugna, come se la fobia fosse contagiosa.
Se i risultati dell’esperimento possono essere estesi dai roditori agli umani, possiamo concludere che le fobie sono trasmissibili da madre a figlio, in maniera involontaria, ma assolutamente influenzante per la formazione del carattere e per la costruzione della serenità dei piccoli.
Se i risultati dell’esperimento possono essere estesi dai roditori agli umani, possiamo concludere che le fobie sono trasmissibili da madre a figlio, in maniera involontaria, ma assolutamente influenzante per la formazione del carattere e per la costruzione della serenità dei piccoli.
http://letalpe.com/
0 commenti:
Posta un commento