Home » , » Out of Africa

Out of Africa



Incontri ravvicinati con la fauna selvatica in un fotoreportage dalla riserva del Masai Mara
Fotografie e testi di Barbara Dall'Angelo 



Il mal d'Africa non è una malattia di fantasia, bensì qualcosa di reale e molto diffuso fra chi ha vissuto l'esperienza della natura selvaggia in un continente così evocativo. Un safari, che nella lingua swahili significa solo "viaggio", infatti resta nel cuore per sempre. Essere testimoni di una natura incontaminata e osservare gli animali selvaggi nel loro habitat è un'esperienza indimenticabile.
Ecco infatti che anche quest'anno, il 17 luglio, zaino fotografico in spalla e bagaglio ridotto al minimo, mi trovo all'aeroporto di Fiumicino pronta a partire per le vacanze estive: uno scalo ad Amsterdam, uno a Nairobi, tre scali nel Mara... E dopo circa 22 ore di viaggio in aerei di varie dimensioni e un'altra ora di macchina, ci siamo! Un campo tendato in mezzo alla savana senza elettricità (a parte un generatore centrale acceso saltuariamente), senza Wi-Fi, senza segnale telefonico, senza acqua corrente... Ma con una gioia nel cuore che non mi sa dare nessun altro posto nel mondo. E così inizia il nostro safari.
Il Masai Mara è una grande riserva nazionale gestita localmente ed è costituita dall'unione delle riserve di Narok e di Transmara. È situata nella parte sudoccidentale del Kenya, nella pianura del Serengheti, e ha una superficie di 1.500 chilometri quadrati composta quasi prevalentemente da savana erbosa. È il parco più famoso del Kenya grazie all'impressionante densità di fauna selvatica presente.



Suona la sveglia
Tutte le mattine alle 5.30 partiamo dal nostro campo tendato con una jeep scoperta per andare alla ricerca di qualche scena d’Africa…
Una mattina all’alba troviamo un giovane ghepardo a riposare su un termitaio. Spegniamo il motore della jeep e rimaniamo in attesa. La luce è bellissima e lui, fermo davanti a noi in tutta la sua eleganza, non ci degna di uno sguardo. Siamo molto fortunati: la temperatura è ancora fresca e dopo poco l'agile felino si alza, si stiracchia sbadigliando, raggiunge i suoi fratelli poco distanti e insieme iniziano il loro cammino alla ricerca di qualche preda.



Alba rossa
Il sole che sorge in Africa riesce a infuocare il cielo come non ho mai visto in nessun altro posto al mondo. Questa antilope in silhouette rimane ferma per pochi istanti, quasi in posa: giusto il tempo di vedere il sole alzarsi sull’orizzonte dietro di lei e fare questo scatto.



Silhouette nera di rinoceronte bianco
Il Masai Mara, nonostante sia caratterizzato dalla presenza dei Big Five (leoni, leopardi, rinoceronti, elefanti, bufali), non conta ormai più molti rinoceronti. Il bracconaggio li sta barbaramente devastando. Anche a causa di un’assurda credenza che attribuisce al corno dei rinoceronti improbabili poteri curativi, ogni anno in Africa vengono uccisi centinaia di esemplari.
Questo possente rinoceronte bianco si staglia sull’orizzonte in controluce.



Un lungo giorno davanti alle zampe
Nei tenui colori rosati prima del sorgere del sole, uno struzzo maschio s’incammina nella savana.
Le ali dello struzzo sono più grandi di quelle di qualsiasi altro pennuto, ma sono inutili al fine del volo. Nonostante questo, riesce comunque a difendersi grazie a una velocità eccezionale nella corsa: raggiunge infatti gli 80 chilometri orari.



Pensieri
Osservare pazientemente abitudini e comportamenti degli animali nel loro habitat porta spesso ad assistere a scene particolari. In questo caso la zebra si sta grattando contro la corteccia, ma sembra che, corrucciata per via di qualche grattacapo, stia appoggiando sconsolata la testa contro un albero…



Il gioco delle parti
Un leone cammina in un’atmosfera nebbiosa nel Lago Nakuru. Un gruppo di gazzelle guarda con attenzione i suoi movimenti, pronto a darsi alla fuga.



Ritrosie
Un rinoceronte bianco sembra fare cucù da un’acacia. Nel Lago Nakuru, da qualche anno, non c’è più la massiccia colonia di fenicotteri rosa poiché le alghe che l’attiravano sono quasi totalmente scomparse. In compenso i coloratissimi alberi di acacie spesso “nascondono” gradite sorprese…



Colpi proibiti
Nei miei safari africani ho spesso seguito gruppi di giraffe, ma questa è la prima volta che mi è capitato di vedere il cosiddetto “necking”. In questo caso, sono davanti a uno scontro di due esemplari maschi che cercano di stabilire chi abbia il dominio sull’altro. Si danno reciprocamente colpi sul collo.
Inizialmente mi sembrano abbastanza innocui, ma, col progredire della lotta, i colpi sono sempre più forti e rumorosi. La lunghezza del collo e il peso del capo possono essere delle armi potenti tanto che i colpi assestati, in alcuni casi, sono fatali. Per fortuna non in questo.



The look of love
L’interazione fra i leoni è appassionante. Giocano, si fanno i dispetti, si riempiono di coccole, litigano… In questo caso un maschio e una femmina perdono il loro sguardo negli occhi dell’altro… Lo sguardo della femmina sembra quello di un'innamorata…

Fotografie e testi di Barbara Dall'Angelo
http://www.nationalgeographic.it/

0 commenti:

Posta un commento

Translate

Post più popolari

@mondonewslive. Powered by Blogger.