Atene brucia ancora: in 50 mila sono scesi in piazza mercoledì mattina per protestare nuovamente contro il nuovo piano di austerity varato dal governo, per cercare di uscire dalla crisi. Violenti gli scontri con la polizia e le forze dell’ordine. Bombe carta e bombe molotov. Feriti, arresti. insomma, un’altra giornata di guerriglia urbana. Nello stesso giorno in cui tornano in piazza anche gli indignados di Madrid – VIDEO.
TERZO SCIOPERO GENERALE – Si tratta del terzo sciopero generale indetto dai sindacati dall’inizio dell’anno, contro i nuovi tagli varati dal governo Samars. I manifestanti hanno tentato di forzare il cordone di sicurezza delle forse dell’ordine, che hanno risposto con il lancio di fumogeni. E a quel punto è stata un’escalation di violenza.
GUERRIGLIA URBANA - Alcune bottiglie molotov sono state lanciate da manifestanti con il volto coperto verso le forze dell’ordine, in piazza Syntagma. Lo slogan dei manifestanti convocati dai sindacati era durissimo: “Popolo combatti, stanno bevendo il tuo sangue!”. E i manifestanti hanno combattuto, duramente.
ALBERI IN FIAMME - I manifestanti violenti si sono mossi a piccoli gruppi mentre il resto del corteo tentava di allontanarsi dal fumo soffocante. Dietro al Parlamento sono stati dati alle fiamme alcuni alberi e un gazebo in un parco. Danneggiate diverse vetrine del centro, e i facinorosi hanno anche provato l’assalto ad alcuni hotel del centro, protetti dai cordoni di polizia. La fase cruenta degli scontri è durata circa mezz’ora. Molti i feriti e gli arrestati.
I TAGLI IN DISCUSSIONE - Le misure che sta esaminando il Parlamento greco prevedono tagli a salari, pensioni e previdenza sociale oltre a riforme strutturali per modernizzare lo Stato, introdurre maggiore concorrenza e lottare contro la corruzione. Secondo il governo, queste misure dovrebbero consentire alla Grecia di ridurre di 11,6 miliardi di euro le spese pubbliche e aumentare le entrate di 2 miliardi di euro. Il voto di questo pacchetto da parte del parlamento è la condizione per sbloccare una tranche di 31,5 miliardi di euro di prestiti da parte di Ue e Fmi destinati soprattutto a ricapitalizzare le banche greche.
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