La fine del 2012 è additato come un possibile momento di grande cambiamento: per alcuni sarebbe la fine del mondo, per altri un momento di “ascensione” verso una dimensione più spirituale.
Il tempo, ha spiegato Albert Einstein grazie alla sua teoria della relatività, non è qualcosa di costante, ma è relativo. In pratica, sebbene siamo abituati a considerare il tempo come qualcosa di fisso, esso è piuttosto qualcosa di elastico: se ad esempio qualcosa si muove ad una velocità prossima a quella della luce, il tempo per quel qualcosa rallenta. E viceversa: se un corpo rallenta, il tempo passa più velocemente.
Il “Punto Zero, bufala vs intuizione rivelatrice
Secondo il molto criticato ricercatore Gregg Braden questo è esattamente quello che sta accadendo. La rotazione della Terra starebbe secondo lui infatti rallentando, e quindi il tempo
accelerando. Braden conforta le sue affermazioni citando la risonanza di Schumann, ovvero il campo magnetico terrestre composto da forze elettromagnetiche a bassa frequenza (ELF) che “rimbalzano” sulla ionosfera creando una frequenza. In termini meno scientifici è come se fosse il battito cardiaco terrestre. Quando fu scoperta alla fine degli anni ’50 essa la risonanza era di 7,8 Herz. Adesso, secondo Braden, si sarebbe quasi avvicinata a 13 Herz, facendo sì che una giornata di 24 ore sembri per noi durare solo 16 ore. Avremo quindi già perso un terzo della nostra giornata, senza che ce ne rendiamo conto. Braden continua affermando che la rotazione terrestre si fermerà nel suo moto rispetto al sole, guarda caso proprio il 21 dicembre 2012, e inizierà a ruotare nella direzione opposta, dopo che sarà avvenuta una inversione dei poli terrestri. Si tratterebbe di un fenomeno che gli scienziati conoscono come qualcosa che è accaduto sulla terra in passato, ma di cui non si capiscono esattamente le cause. Braden risponde che, essendo la terra un gigantesco magnete, se invertiamo la rotazione di un corpo ne invertiamo il campo magnetico. Il momento di “stop” della rotazione produrrebbe quello che Braden ha definito “Zero Point”, il punto “zero” del tempo, una specie di “reset” della griglia magnetica terrestre che avrebbe la possibilità di riformarsi, creando una sorta di nuova “Matrix” universale. Quel momento di “tempo zero” sarebbe quindi cruciale per poter ri-creare un mondo diverso, segnerebbe la fine di un vecchio paradigma e l’inizio di uno nuovo. Sebbene la teoria di Braden sia molto affascinante, non ha trovato riscontro unanime a livello della comunità scientifica, ma certamente ha attirato l’attenzione di milioni di persone sull’argomento, in quanto combacia anche con quella di molte profezie e tradizioni, come quella tolteca o maya.
accelerando. Braden conforta le sue affermazioni citando la risonanza di Schumann, ovvero il campo magnetico terrestre composto da forze elettromagnetiche a bassa frequenza (ELF) che “rimbalzano” sulla ionosfera creando una frequenza. In termini meno scientifici è come se fosse il battito cardiaco terrestre. Quando fu scoperta alla fine degli anni ’50 essa la risonanza era di 7,8 Herz. Adesso, secondo Braden, si sarebbe quasi avvicinata a 13 Herz, facendo sì che una giornata di 24 ore sembri per noi durare solo 16 ore. Avremo quindi già perso un terzo della nostra giornata, senza che ce ne rendiamo conto. Braden continua affermando che la rotazione terrestre si fermerà nel suo moto rispetto al sole, guarda caso proprio il 21 dicembre 2012, e inizierà a ruotare nella direzione opposta, dopo che sarà avvenuta una inversione dei poli terrestri. Si tratterebbe di un fenomeno che gli scienziati conoscono come qualcosa che è accaduto sulla terra in passato, ma di cui non si capiscono esattamente le cause. Braden risponde che, essendo la terra un gigantesco magnete, se invertiamo la rotazione di un corpo ne invertiamo il campo magnetico. Il momento di “stop” della rotazione produrrebbe quello che Braden ha definito “Zero Point”, il punto “zero” del tempo, una specie di “reset” della griglia magnetica terrestre che avrebbe la possibilità di riformarsi, creando una sorta di nuova “Matrix” universale. Quel momento di “tempo zero” sarebbe quindi cruciale per poter ri-creare un mondo diverso, segnerebbe la fine di un vecchio paradigma e l’inizio di uno nuovo. Sebbene la teoria di Braden sia molto affascinante, non ha trovato riscontro unanime a livello della comunità scientifica, ma certamente ha attirato l’attenzione di milioni di persone sull’argomento, in quanto combacia anche con quella di molte profezie e tradizioni, come quella tolteca o maya.
Noosfera e noetica
L’evoluzionista gesuita Pierre Teilhard de Chardin ha teorizzato che la terra stia sviluppando quella che ha definito una sua “noosfera” , una specie di “coscienza collettiva” degli esseri umani che scaturisce dall’interazione fra le menti. La noosfera si sarebbe sviluppata con l’organizzazione e l’interazione degli esseri umani a mano a mano che essi hanno popolato la Terra. Più l’umanità si organizza in forma di reti sociali complesse, più la noosfera acquisisce consapevolezza. La noosfera, inoltre, starebbe espandendosi verso una crescente integrazione e unificazione che culminerà in quello che egli definisce Punto Omega, che costituisce il fine della storia, la fine del tempo. Suona familiare?
A corroborare le intuizioni di Teilhard de Chardin è arrivata una scienza moderna, quella della noetica, a cui ha contribuito lo sviluppo anch
e un noto maestro spirituale indiano di Advaita Vedanta, Ramesh Balsekar, ex presidente di Bank of India, che ha dedicato gli ultimi annia della sua vita alla condivisione spirituale. Il pensiero di Balsekar in una riga è che: “Tutto quello che esiste è Coscienza”, che non esiste un sé separato nelle varie forme viventi, ma ci sarebbe un unico Sé a vivere attraverso di esse. In pratica, ci sarebbe dunque una sola Mente, come l’avrebbe chiamata Buddha, che non sarebbe personale e non sarebbe separata dall’Universo ma sarebbe Uno con esso. L’Istituto di Scienze Noetiche è stato fondato nel 1973 dall’astronauta dell’Apollo 14 Edgar Mitchell, con lo scopo di supportare la trasformazione individuale e collettiva attraverso la ricerca sulla coscienza umana e le sue relazioni con la materia. Secondo il ricercatore Dean Radin, decano dell’Istituto di Noetica, mente e materia si influenzano reciprocamente: la Matrix di Braden e la Noosfera di Teilhard de Chardin acquisirebbero un senso interessante nella tematica di una fine dei tempi o convergenza verso un momento critico di risveglio del pianeta stesso.
Un Unico Essere
“Siamo rimasti scioccati nell’apprendere, all’alba del ventesimo secolo, che la materia e l’energia erano essenzialmente la stessa cosa”, dice Radin. “E se all’alba del ventunesimo secolo facessimo la scoperta ugualmente scioccante che la mente e la materia sono essenzialmente la stessa cosa?”.
All’interno della ricerca “Progetto Consapevolezza Globale” (GCP), a cui partecipano 75 scienziati tra cui Roger Nelson, psicologo della Princeton University, eventi di scala globale possono far convergere le menti individuali, fondendo le nostre coscienze separate in un insieme unificato e coerente che influenza la materia.
“Se un gruppo di menti individuali sono allineate, quell’allineamento dovrebbe propagarsi in tutto l’universo, come onde in un lago”, afferma Radin che spiega come lui e i suoi colleghi cerchino queste onde con dei dispositivi chiamati “generatori di numeri casuali”. Gli scienziati sono alla ricerca di coerenza, ovvero di mutamenti nella stessa direzione di tutti i dispositivi durante importanti eventi mondiali.
L’11 settembre, poche ore prima dell’attacco al World Trade Center, ci fu un picco anomalo nei trentasette generatori di numeri casuali monitorati in quel momento. “Si ebbe una crescita uniforme, tra tutti i dispositivi, in quello che gli studiosi di statistica definiscono uno «scostamento»”, dice Radin. “Immagina ogni dispositivo come una piccola campana che tintinni. Se tutte le campane stanno tintinnando allo stesso modo nello stesso tempo, quello che senti è il suono di un’unica, grande campana”. Quella mattina in coincidenza con l’attentato alle torri gemelle “la campana stava suonando in modo davvero fragoroso, un evento che aveva una probabilità di verificarsi pari a uno su quattromila”. Un caso oppure una sincronicità?
Anche se le anomalie sono autentiche, nessuno sa cosa significhino. La mente influenza la materia? La materia influenza la mente? O il burattinaio è una terza forza sconosciuta? Cosa riserva il futuro? Radin sta studiando la mente che trascende il tempo e lo spazio. Nei precedenti esperimenti di laboratorio sulla precognizione, ha scoperto che la gente sembra sapere quando sta per vedere delle foto sconvolgenti: prima che una persona veda una foto provocatoria, selezionata a caso da un computer, l’attività elettrica della sua pelle aumenta. E il 21 dicembre del 2012 che tipo di convergenza sembra indicare? Se digiti la fatidica data su Google, il riferimento compare ben, 2,3 miliardi di volte e cresce ogni giorno. Se stiamo con quello che afferma la noetica, qualcosa potrebbe accadere, perché la convergenza del pensiero è su quella data e/o viceversa.
Profezie
Un lama tibetano, conosciuto come l’oracolo di Shamballah del monastero Gyandrek Kailas, ha inviato una lettera alla NASA, prevedendo per il 21 dicembre circa due settimane di apocalisse, a cui gli esseri umani sopravviveranno per la maggior parte, ma che creerà serie conseguenze per diversi mesi.
“Verrà il buio”, ha affermato il lama, “La Terra sta attraversando la linea zero nella nostra galassia entrando in quella fase in cui non verra’ emessa alcuna risorsa energetica”. Tre giorni e tre notti di buio, senza nessun campo elettromagnetico funzionante profetizza l’oracolo, aggiungendo che alcuni avranno l’impressione che i morti staranno risorgendo dalle loro tombe, e molte persone potrebbero impazzire per lo shock. Circa il 10% dell’umanità potrebbe morire. Dopo questo periodo di crisi, in cui potrebbero avvenire anche forti terremoti, il sole riapparirà e nel giro di pochi mesi un mondo nuovo sorgerà, più in linea con una crescita spirituale. Naturalmente la NASA ha ignorato la lettera dell’oracolo come una totale sciocchezza. C’è però chi trova nelle parole del lama un raffronto interessante con qualcosa di cui gli scienziati stessi sono rimasti stupiti.
Magnetismo terrestre e venti solari
Il campo magnetico della Terra è diminuito, una diminuzione iniziata 2000 anni fa e che è divenuta particolarmente anomala negli ultimi 20 anni.
Le cinque sonde THEMIS della NASA hanno scoperto un’apertura nel campo magnetico della Terra, dieci volte più grande di quanto mai si sia pensato possibile. Quando questo accade, il vento solare può passare attraverso l’apertura per “caricare” la magnetosfera e produrre potenti tempeste geomagnetiche.
La grande scoperta è arrivata il 3 Giugno 2007, quando le cinque sonde hanno volato attraverso l’apertura che si apriva. I sensori hanno registrato un torrente di vento solare in direzione della magnetosfera, segnalando un evento di dimensione e importanza inaspettata.
Quando i ricercatori hanno investigato nel campo magnetico, hanno scoperto che passava una quantità 20 volte maggiore di vento solare nello schermo protettivo della Terra, quando i campi magnetici erano allineati.
Questo significa che l’impatto delle flares solari o tempeste solari sono venti volte più forti quando le linee magnetiche sono allineate. I campi magnetici della Terra e del Sole saranno in sincronia col picco del ciclo solare, atteso per il 2012.
Secondo uno studio del Dr.Mike Lockwood presso i Laboratori Nazionali Rutherford Appleton della California, dal 1901 il campo magnetico generale del Sole si è rinforzato del 230%. Parte dell’attività delle macchie solari dell’ultimo ciclo è stata più grande che mai nella storia.
La NASA ha studiato da vicino di recente il fenomeno per comprendere se una maxi-tempesta potrebbe a breve scaraventarsi sul pianeta. E’ già accaduto: nel 1859 una “tempesta perfetta” mise al buio il Nord America, ma erano gli albori dell’era elettrica. Secondo un famoso articolo pubblicato dalla NASA se questo scenario dovesse ripetersi oggi metterebbe k.o. il sistema di telecomunicazioni, satelliti e distruggerebbe generatori e trasformatori di elettricità. Lo scenario disegnato dalla NASA è che occorrerebbero almeno tre anni per riportare la situazione alla normalità. Uno studio della MetaTech Corporation ha rivelato che un impatto simile a quello del 1859 danneggerebbe l’intera rete elettrica nel Nord America. Basti pensare che una tempesta magnetica relativamente debole come quella del 1989, provocata dall’attività solare, ha causato un danno tale all’impianto idro-elettrico Canadese che ha lasciato senza elettricità 6 milioni di persone negli USA e nel Canada per nove ore.
Tali black-out così diffusi, benchè di rara possiiblità, influenzerebbero altri sistemi vitali.
“Verrebbe sentito l’impatto su infrastrutture indipendenti come, per esempio, in poche ore la distribuzione di acqua potabile; di cibo e medicine in 12-24 ore, una immediata o eventuale perdita di condizionamento per aria calda o fredda, di servizi telefonici, nei trasporti, nei rifornimenti di carburante e così via,” afferma il rapporto.
Questi problemi richiederebbero mesi per essere risolti, dicono i ricercatori o anche di più. Le banche potrebbero chiudere e i mercati con altri paesi dovrebbero fermarsi. “I servizi di emergenza sarebbero colpiti e si potrebbe perdere il comando e il controllo,” scrivono i ricercatori, guidati da Daniel Baker, direttore del Laboratorio di Fisica Spaziale e Atmosferica dell’Università del Colorado in Boulder.
Decisamente uno scenario da apocalisse, che non scomoda nessuna resurrezione dei morti, né discesa aliena. Che accada nel 2012 o meno gli scienziati guardano con timore al momento la nostra stella.
Sole e tempo
L’attività solare più intensa sul nostro pianeta potrebbe dunque avere un effetto catastrofico sulla tecnologia, creando uno scenario da fine del tempo, ma ancora più particolare sulla materia e indirettamente sul tempo stesso. In pratica alcuni scienziati della Stanford University hanno scoperto un legame insolito tra brillamenti solari e la variazione della costante di decadimento degli elementi radioattivi sulla Terra. Le tempeste solari farebbero cambiare la velocità in cui gli isotopi decadono. C’è la possibilità che questo effetto inaspettato sia causato da una particella sconosciuta emessa dal sole, forse i neutrini solari, particelle veloci quasi quanto la luce e che possono attraversare il mondo fisico, ovvero gli esseri umani, rocce, oceani e pianeti praticamente senza interazione.
Per capire perché questa variazione sia tanto importante bisogna ricordare che finora il decadimento degli isotopi radioattivi è stato visto come costante, al punto che il Cesio 137 è stato usato per calibrare gli orologi atomici e i calcolatori. Il fatto che il sole possa far variare quell’esatto scadere degli isotopi non è una cosa da poco quindi, sebbene all’uomo comune possa sembrare un’inezia. Se infatti il tempo non è più una costante fissa, ma una proprietà intrinseca della materia, questo ha una implicazione profonda a livello scientifico, e non solo. Significa che il tempo di fatto è solo una categoria cognitiva che varia nell’esperienza, ma non esiste come assoluto. Il tempo insomma non esiste in quanto fattore indipendente, ma solo dipendente dalle esperienze.
Senza tempo in una nuova dimensione
Nelle discipline e filosofie orientali che il tempo sia solo un concetto è qualcosa di riconosciuto. L’unica cosa ritenuta reale nelle antiche scritture Veda è ciò che non cambia mai, che è permanente e eterno, ovvero il Sé che vive attraverso ogni forma. Tempo e spazio sarebbero invece solo parte di un’illusione o leela che il Sé stesso sperimenta attraverso la forma umana. Il vero Io di ciascuno di noi sarebbe l’Eterno stesso, mentre il gioco del tempo e dello spazio solo una esperienza percettiva, che varia a seconda delle varie forme.
Un’interessante intuizione è circolata negli ultimi mesi sulla Rete, relativa al carbonio 7, un isotopo del carbonio 12 che costituisce la gran parte della materia sul pianeta e la base stessa della nostra biologia. In base a questa ipotesi l’incremento dell’attività solare starebbe per trasformare la materia stessa, portandola ad una nuova vibrazione o una nuova dimensione, trasmutando il carbonio 12 in carbonio 7. Se tempo e spazio rappresentano le nostre quattro dimensioni e coordinate, ci staremmo avviando verso una quinta dimensione, che alcuni maestri spirituali fanno coincidere proprio con quel Sé Eterno.
“Forse questo salto quantico non accadrà; ma in un certo senso non importa, in quanto se c’è la volontà, la prontezza ad abbracciare qualunque cosa la vita porti in ogni e ciascun momento della giornata questo sarà in se stesso un fare un passo verso l’ignoto e un lasciare andare lo ieri, sarà un distacco dal passato. In questo modo si è già in una nuova dimensione e la Vita può e potrà muoversi in un modo magico e senza limitazioni, senza paura”. dice Avasa, maestro di Advaita che da anni condivide il suo messaggio in tutto il mondo in un messaggio pubblicato sul sito Dioni.
Avasa prosegue dicendo che non è necessario aspettare un’altra giornata o persino un nuovo momento per ciò che le predizioni promettono che sta per venire, perché se si è aperti e volenterosi a ricevere il nuovo, allora il salto è già accaduto, e ciò che è promesso da un mondo governato dal carbonio sette in un momento del futuro, sarà scoperto esser qualcosa che era già qui da sempre. “In questo modo un’altra dimensione sarà solo un’altra esperienza, un altro nuovo giorno come tutti quelli di cui hai già fatto esperienza”, continua Avasa. “Fidati e lascia andare, semplicemente salta senza vedere se o dove atterrerai: in questa caduta libera e sarai libero, libero da quel te di ieri. La vera libertà è libertà dal concetto di essere un qualcuno. Questa realizzazione che non si è una persona E’ la nuova dimensione”.
Il cambiamento allora che il 21 dicembre sembra voler portare non ha allora bisogno forse di un futuro per avvenire, ma è già disponibile adesso. Basta essere aperti.
PalombellaTratto da http://www.dionidream.com/fine-dei-tempi-o-fine-del-tempo/
Tratto-da:http://www.informarexresistere.fr/2012/12/12/fine-dei-tempi-o-fine-del-tempo/#ixzz2F13qkuoR
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