C’è chi dice sia colpa della crisi finanziaria del 2008, chi invece la attribuisce all’euro. Ci sono poi quelli che puntano il dito sulla classe politica, accusata per tanti anni di aver dormito, pensando di poter vivere per sempre della rendita lasciata dal boom economico del dopo guerra. Per me la verità sta nel mezzo.
Euro Tower, sede della BCE
L’Italia, senza dubbio, soffre infatti di un problema di fondo: La mancanza di risorse. E col boom del petrolio era inevitabile che noi dovessimo scendere di un gradino. Ma la natura della crisi attuale non è legata solo a questo, bensì ai limiti strutturali della moneta unica europea.
Al momento della creazione dell’Euro, nel ’99, alcuni economisti fecero notare che un’unione monetaria non accompagnata da un’unione fiscale avrebbe portato al fallimento. Lo fa notare in diverse interviste un professore di economia politica Alberto Bagnai, di ruolo dal 1996 all’Università di Pescara, tra i più accreditati nella sua materia, che si è messo a scrivere in rete proprio per contrastare la mancanza di informazione sul tema.
“questa unione fiscale che cosa dovrebbe essere? Un meccanismo che dovrebbe permettere alle regioni più forti di aiutare quelle più deboli economicamente con meccanismi automatici di trasferimento. Perché? Perché si sa benissimo che l’altra unione monetaria grande, che è quella degli Stati Uniti, funziona esattamente così”
In soldoni (letteralmente), così come parte delle tasse che vengono pagate al Nord Italia finiscono al Sud per coprire il deficit del meridione, allo stesso modo, se volessimo mantenere la moneta unica, parte delle tasse che paga un cittadino tedesco dovrebbero finire in Grecia o in Spagna. Ma è un altro grande economista, forse il più grande economista italiano, Luigi Zingales, considerato tra i 100 pensatori più influenti al mondo, a rincarare la dose in un’intervista concessa ad un blogger, perché le tv non ne parlano:
“L’aspetto criminale dei fondatori dell’Euro è che tutto questo lo sapevano, e non solo non han fatto nulla, ma anzi l’hanno fatto apposta: la crisi dell’Euro di oggi era inevitabile. Era una scelta premeditata: “Nel momento di crisi, ci uniremo di più“, si pensava.”
A cosa fa riferimento Zingales quando dice ci uniremo di più? Al progetto degli Stati Uniti d’Europa. Ora pensateci un attimo, ci avessero proposto 15 anni fa di unirci tutti e creare gli Stati Uniti d’Europa probabilmente avremmo reagito ridendo, ma forse così avrebbe fatto anche parte della classe politica. Allora cosa hanno pensato di fare? “Partiamo da un’unione monetaria, creiamo una crisi, e a quel punto ci daranno la loro sovranità invocando gli Stati Uniti d’Europa.”
Imprenditore greco regala le arance
Quindi questa crisi, di fatto inevitabile e premeditata, a pagarla sono le milioni di famiglie degli stati periferici che oggi sono ridotte allo stato della povertà. L’ultima notizia è quella dei prelievi forzati dai conto correnti a Cipro. Sì, avete capito bene. Han fatto una legge per prelevare dal 7% al 10% dai conti dei cittadini. Han rubato una parte della liquidità ai cittadini per coprire i buchi creati dall’euro. Per non parlare di quello che ormai succede da un anno in Grecia, dove la gente assalta i supermercati in cerca di cibo, e gli agricoltori, stanchi di esportare la loro merce mentre la gente muore di fame, scendono in piazza a regalare le arance.
Vi lascio con l’incredibile arringa di Nigel Farage al Parlamento Europeo, uno dei pochi ad aver sempre difeso i diritti dei paesi periferici, ed anche dell’Italia, pur essendo britannico. Non a caso Farage si scaglia contro Herman Von Rompuy, Presidente del Consiglio Europeo.
http://3minuti.wordpress.com/2013/03/19/il-fallimento-premeditato-delleuro-e-stati-uniti-europa/
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