Secondo un'agenzia delle Nazioni Unite, una grave invasione di locuste sta infestando circa la metà del Madagascar, minacciando le colture e provocando una seria carenza alimentare.
L'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO) fa sapere che la distruzione di miliardi di piante divorate dagli insetti potrebbe causare fame per il 60% della popolazione.
La FAO aggiunge che sono necessari circa 14,5 milioni di euro per combattere la peste in un paese dove molte persone sono povere. Si tratta della peggiore invasione di cavallette che ha colpito l'isola dal 1950.
Secondo il resoconto riportato sul sito della BBC, Annie Monard, esperta per il controllo delle locuste della FAO, ha fatto sapere che l'invasione rappresenta una gravissima minaccia per l'isola dell'Oceano Indiano. “L'ultima invasione è avvenuta nel 1950 e durò ben 17 anni. Se non interveniamo, quella attuale potrebbe durare dai 5 ai 10 anni, a seconda delle condizioni”, spiega la Monard.
Quasi il 60% della popolazione dell'isola, 22 milioni di persone, potrebbero essere subire un significativo peggioramento delle condizioni alimentari. “Attualmente, circa la metà del paese è sotto l'attacco degli sciami volanti. Si calcola che ogni sciame è composto da miliardi di voraci insetti”, spiegano alla FAO. Si stima che circa i due terzi delle produzioni agricole del paese potrebbero essere compromesse entro settembre 2013 se non si interviene immediatamente.
Per organizzazione una campagna di disinfestazione sarebbero necessari 14,5 milioni di euro e intervenire entro giugno per scongiurare il peggioramento della situazione. L'invasione minaccia i pascoli per il bestiame e le coltivazioni di riso, l'alimento basilare del Madagascar.
L'85% della popolazione dell'isola vive con meno di un dollaro al giorno e la pestilenza potrebbe seriamente aggravare questo dato determinando un'elevata insicurezza alimentare e una crescita della malnutrizione.
Il centro di controllo per le locuste in Madagascar aveva già irrorato circa 30 mila ettari di terreno lo scorso ottobre, ma il ciclone che ha colpito l'isola nel febbraio del 2013 ha peggiorato la situazione. Secondo la FAO, non solo il ciclone ha danneggiato buona parte delle colture del paese, ma ha creato anche le condizioni ottimali per la moltiplicazione delle locuste.
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