La maggior parte delle persone non se ne rende conto, ma l'Italia è in realtà il terzo paese più indebitato al mondo, dopo gli Stati Uniti e il Giappone. Il nostro paese ha attualmente un debito in rapporto al PIL di oltre il 120 per cento, il più grande di qualsiasi altro paese d'Europa.
Secondo i commentatori internazionali, questo è il motivo per il quale gli elettori italiani, con le ultime votazioni hanno respinto il piano di austerità rappresentato, in maniera più evidente, dall'impegno politico di Mario Monti. I partiti politici “anti-austerità”, guidati da Silvio Berlusconi e Beppe Grillo, benchè molto diversi per programmi e stile, hanno ottenuto oltre il 50 per cento delle preferenze.
Gli elettori italiani hanno visto quello che l'austerità ha prodotto in Grecia e Spagna, uno scenario tutt'altro che desiderabile. Tuttavia, avendo gli italiani chiaramente respinto una politica di austerità, gli investitori temono che anche gli elettori del resto d'Europa possano esprimersi alla maniera italiana, suggellando il fallimento delle politiche economiche dell'eurozona promosse negli ultimi anni.
In un sistema come quello europeo, dove la politica sembra essere condizionata solo e sempre dall'andamento dell'economia, dalla ricchezza prodotta, dagli indici di borsa, dallo Spread e da tutte queste altre strane sigle antipolitiche, il risultato elettorale italiano sta creando un pò di panico nei mercati finanziari europei.
Da quando l'Italia è entrata nel “sistema euro”, sta oggi vivendo la sua quarta recessione, la disoccupazione è aumentata costantemente e il debito pubblico è cresciuto senza precedenti. Ci si chiede, a questo punto, quali siano i benefici introdotti dall'euro. Ma in fondo in fondo, il collasso dell'euro sarebbe così catastrofico come vogliono farci credere?
Se il quadro elettorale ha presentato un quadro di ingovernabilità, come molti dicono, allora questo cosa vuol dire per il futuro dell'Italia e per il resto d'Europa?? Potrebbe essere questa la scintilla che innescherà l'apocalisse finanziaria in Europa? Il timore dei “paladini dell'Euro” è che il rifiuto dell'austerità manifestatasi nel voto italiano possa contagiare tutta l'Europa.
“Il risultato significativo dei partiti anti-sistema in Italia segnala tra gli elettori un'ampia frustrazione nei confronti dell'austerità e un deciso rifiuto delle politiche sostenute dalla Germania nei confronti di tutti i paesi dell'eurozona”, commenta Omer Esiner, analista di mercato principale del Commonwealth Foreign Exchange. “Questo risultato costringe a rivalutare le questioni irrisolte del debito sovrano e minaccia il proseguo delle riforme avviate negli altri paesi d'Europa”.
Un sistema malato
In verità, a prescindere dalle elezioni italiane, non è che le cose vadano tanto meglio per il reste dell'Europa. In effetti, il Regno Unito poche settimane ha visto declassare il suo rating al valore AAA, il che ha scioccato un pò tutti gli osservatori internazionali. Ma i segni di uno scricchiolamento del sistema sono ravvisabili in quasi tutte le aree dell'eurozona.
In Spagna, la Reyal Urbis, una delle più grandi aziende immobiliari del paese, è crollata un paio di settimane fa, lasciando nelle banche iberiche, già martoriate da altre perdite, un buco di diversi milioni di euro.
Nel frattempo il governo di Madrid si trova a dover affrontare uno grave scandalo di corruzione e una costante crescita delle protesta contro l'austerità. Migliaia di persone stanno manifestando contro i tagli alla spesa sanitaria e contro i pesanti salvataggi pubblici a favore delle banche.
Per non parlare della Grecia, che forse è il paese della zona euro a pagare il prezzo più salato per le scelte di politica economica determinate dal piano rigorista della Germania. Poi c'è Cipro, che in queste ora sta vivendo l'angoscia per l'imminente fallimento.
Ancora, la Bulgaria, dove il governo è caduto la settimana scorsa e l'economia del paese è allo sbando più completo: migliaia di manifestanti si sono uniti in manifestazioni di massa in tutto il paese bruciando una bandiera dell'Unione Europea. Insomma, allo stato attuale, l'Europa sembra essere un disastro completo, il totale fallimento di una generazione che non è stata capace di creare un sistema politico-economico che durasse più di 10-15 anni.
La verità è che il debito pubblico non è nemmeno il più grande pericolo che l'Europa si trova ad affrontare. In realtà, la preoccupazione molto più grande è il collasso del sistema bancario europeo.
Perché è così?
L'Europa ha un sistema bancario molto più grande di quello degli Stati Uniti fa, e se dovesse implodere, l'onda d'urto potrebbe colpire gli angoli più remoti del globo. Naturalmente, possiamo anche credere che gli esperti europei e statunitensi abbiano tutto sotto controllo e smettere di leggere questi articoli catastrofici... Dopo tutto questa è gente che ha studiato e che sa cosa sta facendo... o no?
Chi salverà l'Euro? Solo Gesù!
Bilal Hafeez, responsabile della strategia globale FX della Deutsche Bank, ha recentemente tenuto un discorso durante il covegno annuale della Deutsche Bank per le PMI (piccole e medie imprese), tenuto ad Amburgo, in Germania. Il dipartimento di ricerca della Deutsche Bank ha trascritto il discorso di Hafeez in una nota e l'ha inviato a tutti i clienti.
L'intervento si concentra sulle difficoltà economiche dell'Eurozona e, inoltre, si concentra sulla necessità l'attuale coalizione di paesi sulla valuta unica vada avanti, ma con un'ulteriore integrazione per arrivare così al successo economico. Hafeez apre il discorso con una riflessione sulla genitorialità e su gli anni in cui il bambino viene visto come un “adolescente terribile”.
Il succo è che gli Stati membri dell'Eurozona nel loro comportamento somigliano un pò, alle lotte intestine adolescenziali che impediscono quell'ulteriore integrazione e che hanno bisogno quindi di un modello che venga rispettato da tutti in Europa.
“L' unica figura alla quale posso pensare che è sempre stata rispettata dalla maggior parte dei cittadini europei e che non ha mai peccato, è Gesù!” ha detto Hafeez. Potete leggere qui sotto un estratto dal discorso di Hafeez. [Articolo originale].
Il salvatore dell' Europa
Qual è l'organismo che è appena entrato in quei terribili anni adolescenziali? L' area Euro! E' nato nel 1999, e quindi attualmente ha 14 anni. Sono presenti al suo interno tutte le caratteristiche tipiche dell'angoscia adolescenziale. E' guidata con continui conflitti interni, sta brancolando nel buio a causa della sua struttura, e sembra che non abbia alcuna autorità o autorevolezza.
Quindi, quale potrebbe essere un modello positivo per l'area Euro? Beh non possono essere i suoi “padri”: Germania o Francia. Deve essere una figura esterna che è rispettata da tutti gli europei, e che ha delle caratteristiche e delle motivazioni che sono fuori discussione.
Questo presupposto esclude qualsiasi persona vivente, perché ognuno di noi avrà commesso nella sua vita dei passi falsi o comunque qualche errore, che può essere ripescato in qualsiasi momento per indebolire tale persona. Questa considerazione ci lascia ad analizzare i personaggi storici le cui vite sono state messe a nudo dalla storia, appunto. L'unica figura alla quale posso pensare che è sempre stata rispettata dalla maggior parte dei cittadini europei e che non ha mai peccato, è Gesù!
Chi è il colpevole, e chi è senza colpa
Se ognuno nell'area Euro adottasse il principio di non scagliare pietre a meno che non siano senza peccato, allora le accuse costanti si fermerebbero. E ricordate, tutti hanno violato gli accordi in un modo o nell'altro, anche i Paesi più forti come la Germania e la Francia. In che senso?
Beh, tutti i Paesi dell'Eurozona avrebbero dovuto seguire il patto di stabilità e di crescita (PSC), che tra l' altro ha imposto un limite di deficit di bilancio del 3% e un limite di debito pubblico rispetto al PIL del 60%. Sia la Francia che la Germania hanno violato questi accordi nei primi anni 2000, eppure non hanno subito nessuna penalità.
Inoltre vorrei aggiungere che sia l' Irlanda che la Spagna hanno rispettato sempre le regole del PSC fino al 2008. Nonostante ciò i Paesi “più deboli” vengono invece accusati per non aver rispettato e seguito tali accordi.
Se tutti noi trattenessimo le nostre pietre accusatorie e ci concentrassimo sul futuro, allora si potrebbe avere una visione più chiara degli avvenimenti futuri. Attualmente le due questioni più urgenti per l'Eurozona sono le conseguenze dovute alle politiche di austerità e la sopravvivenza dell'Eurozona nella sua forma attuale.
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