Le antiche cronache della Valle di Susa, in Piemonte, riportano l'esistenza in epoche remote della città ciclopica di Rama che dalle descrizioni sembrerebbe assomigliare alle città delle fortezze megalitiche peruviane e dell'Oceania.
La sua origine, secondo il mito, viene attribuita al dio Fetonte che, dopo essere disceso dal cielo in tempi remoti, avrebbe trasmesso la sua conoscenza all'umanità attraverso una grande ruota forata d'oro. In seguito, altre leggende hanno poi aggiunto che questa mitica città era il luogo dove veniva conservato il Graal da creature semidivine.
La città di Rama rappresenta un importante mito dei primi abitanti dell'Europa: una città megalitica situata in Piemonte che secondo la leggenda sarebbe all'origine della tradizione celtica dell'Europa e custodirebbe il segreto del Graal.
Il recento ritrovamento delle sue vestigia nella Valle di Susa riapre un nuovo capitolo sulla ricerca intorno a questo mito.
Una libera ricostruzione della città di Rama nella sua massima estensione urbana nel 4000 AC
Parte dei resti delle mura di Rama che si possono ancora osservare in Val di Susa. La loro struttura ricorda quella delle mura delle fortezze lasciate dai Pelasgi nell'area del Circeo nel Lazio
Le mura della città ciclopica di Rama ancora visibili in Val di Susa, Piemonte, Italia
La dimensione delle pietre impiegate nella costruzione delle mura si può dedurre dal confronto con la persona accanto ad esse
Si può osservare la curata giunzione tra le pietre e il taglio delle stesse a più angoli
Le mura della città ciclopica di Rama viste dal lato nord della fortificazione rimasta intatta
La leggenda racconta che Fetonte, il dio disceso dal cielo a cui si attribuisce secondo le tradizioni druidiche l'origine della città megalitica di Rama, forgiò con il metallo del suo carro celeste una grande ruota forata interamente d'oro in cui racchiuse tutta la conoscenza dello Shan.
La tradizione druidica conservò questo antico simbolo e ancora oggi si possono rintracciare leggende e reperti archeologici del Piemonte che ricordano la mitica ruota d'oro considerata oggetto di culto presso le culture celtiche.
La ruota forata rimane comunque un simbolo mistico conosciuto e ancora presente anche presso molti altri Popoli naturali del pianeta che hanno conservato le antiche tradizioni.
Una ricostruzione della mitica ruota d'oro di Fetonte
L' "ara solare del Maometto". Alcuni gradini ricavati nella pietra conducono alle due "ruote solari"
La "ruota solare" di Mompantero in Valle di Susa realizzata su una parete di roccia
La "ruota solare" di Vaie in Valle di Susa. Sulla ruota una coppella le conferisce un potere sacro
Le "ruote solari" di Villarfocchiardo in Valle di Susa. La sacralità delle "ruote solari" è determinata dalla presenza delle coppelle
La "ruota solare" della Rocca di Cavour
La "ruota solare" di Chiusa San Michele in Valle di Susa
La pietra delle "Ruote solari" di Balme in Val di Lanzo
http://www.eco-spirituality.org/eu-mglt4.htm
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