Di Stefano Di Francesco
Siamo stati promossi!! Evviva!! Il nostro prode condottiero Enrico Letta ha evitato la bocciatura dei conti del nostro Paese ottenendo una insperata quanto gratificante promozione.
I sacrifici fatti non sono stati vani; le centinaia di migliaia di disoccupati, le migliaia di aziende chiuse, i disperati che vagano senza meta per il Paese, hanno trovato riconoscimento al loro immolarsi sull’altare dell’Europa e dell’Euro.
Anche se in realtà, più che di una promozione, a ben vedere si tratta di una “non bocciatura” come si comprende dalle neanche troppo velate critiche del sig. Guenther Oettinger, Commissario Europeo all’energia secondo cui “l’Italia è diventata un paese “quasi ingovernabile” come la Romania e la Bulgaria” ed ha aggiunto che “troppi in Europa continuano a credere che tutto finirà bene”.
In realtà non solo io, ma oramai in molti, si pensa che le cose non finiranno per nulla bene; quello che resta da decidere è chi pagherà il conto più salato.
Il documento sulla base del quale la procedura di risanamento dei conti pubblici ha trovato sostegno dalla UE è il Def 2013, che si compone di tre parti:
1- Un quadro macroeconomico di riferimento
2- Un quadro di finanza pubblica
3- Un programma nazionale di riforma ispirato ai dettami della Strategia Europa 2020.
Iniziamo a dare uno sguardo alle cifre del Quadro macroeconomico rappresentato dal Governo nel documento.
Senza voler infierire sull’ipotesi di base secondo cui è stato redatto il documento, che presuppone una ripresa dell’economia globale a partire dal 2013 e che al momento, detto tra noi, non c’è e nemmeno si intravede, la cosa francamente deprimente è verificare che tutta questa incredibile sofferenza inflitta alla popolazione italiana porterà ad una crescita del PIL del 1,5% annuo, se tutto andrà bene!!!
La disoccupazione resterà elevata per i prossimi anni e non scenderà sotto il 10%.
In realtà, è molto più probabile che il 2013 segnerà una diminuzione del PIL di almeno il 2,5% ( stima ottimista) portandoci sempre più verso una depressione lunga e dolorosa.( in realtà temo una caduta del PIL ben maggiore!)
Se poi volessimo analizzare i dati inerenti il quadro di finanza pubblica presentato dal Governo, a quel punto dovremmo sobbalzare dalla sedia.
Quello che sconcerta è verificare che l’austerity predicata dalla “troika”, realizzata dal duo Monti-Letta,appoggiata da quasi tutti i partiti politici rappresentati in Parlamento, non ha ottenuto nessun tangibile risultato, non solo a livello di economia reale, ma neppure a livello di contabilità spicciola.
IL DEBITO PUBBLICO CONTINUA A SALIRE NONOSTANTE TUTTO!!!
Se andrà bene, a fine anno saremo al 135% di rapporto Debito/PIL.( altro che 130,4%)
Nel prospetto, confezionato ad arte, la cifra del debito pubblico mostra un andamento decrescente solamente perché si è ipotizzata una ripresa del PIL che invece non ci sarà.
Non solo: se a questa già catastrofica condizione di Paese che non cresce e che paga sempre maggiori interessi, che spende meno e tassa di più, aggiungiamo il fatto che le entrate tributarie stanno segnando il passo evidenziando una dinamica preoccupante, il quadro complessivo è quello di un Paese allo sbando.
Hanno fallito la cura perché non hanno saputo diagnosticare la malattia. Purtroppo però, il tempo a nostra disposizione è sempre meno; salvare quel che resta del settore produttivo di questo Paese deve essere la priorità per garantire una speranza di crescita e di benessere per le future generazioni, ma dentro questa maledetta Europa comune non ci sarà permesso e consentito di farlo.
Fonte: http://ioamolitalia.it/blogs/vivere-senza-l-euro/l-italia-%E2%80%9Cpromossa%E2%80%9D-dall-unione-europea-contenti-e-fregati.html
0 commenti:
Posta un commento