Già il nome lascia immaginare lo spettacolo unico e irripetibile che si presenterà ai nostri occhi: “Paradiso Boemo” (Ceský ráj), un area protetta nel cuore della Repubblica Ceca, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.
Non sorprende che l’area in cui si trova il Geoparco Boemo, compresa tra le cittadine di Turnov, Mnichovo Hradište e Jicín, sia stata scelta come soggetto da numerosi artisti praghesi.
Nel corso di milioni di anni, il sole, la pioggia e il vento hanno scolpito le rocce di arenaria, creando delle strutture stupefacenti, guglie slanciate e pilastri che sembrano canne di un colossale organo.
Ma all’occhio umano che si avventura nell’esplorazione di questo luogo incredibile, non manca di riconoscere nelle rocce modellate dal tempo volti umani, animali e, addirittura, una coppia di sposi che, secondo la leggenda, furono trasformati in statue di pietra.
Nel corso della storia geologica della Terra, la zona del Geoparco Boemo è stata più volte sommersa dalle acque del mare. I sedimenti depositati dal mare mesozoico hanno creato la base delle attuali colonne di arenaria del Paradiso Boemo.
La regione, che copre una superficie di circa 92 chilometri quadrati, è altamente sismica e si trova su una caldera vulcanica molto vivace. Negli ultimi anni, gli scienziati hanno notato un aumento nel movimento del magma verso la superficie, con un relativo aumento della sismicità sul confine ceco-tedesco.
Dal 1955, la zona è conosciuta come “Paradiso Boemo”, la più antica riserva naturale della Repubblica Ceca. Si trova a 100 chilometri a Nord-Est di Praga ed è situata ad un’altitudine che varia dagli 800 ai 1600 metri sul livello del mare.
Le strutture sono di varia natura e rappresentano stati diversi di sviluppo e tutta una serie di misteri geologici, paleontologici e mineralogici che i ricercatori sperano di risolvere.
Alcune delle formazioni, soprattutto al buio, sembrano sagome umane, tanto che si ipotizza che in un remoto passato, questo luogo fosse ritenuto sacro e utilizzato come tempio a cielo aperto per funzioni religiose.
La montagna simboleggia il luogo di incontro tra il cielo e la terra, tra la divinità e l’uomo, tra l’eternità e il tempo, e qui il paesaggio sembra davvero eterno e senza tempo.
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