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Il Clima di Gennaio in Italia

In Italia, statisticamente, Gennaio è il mese più freddo dell’anno! Al nord le temperature minime notturne sono in genere sotto lo zero e le piogge frequenti. Spesso nevica anche in pianura e nelle grandi città.
Molti ricordano ancora quella del 1985 che, nell’Italia settentrionale, passò alla storia come “la nevicata del secolo”. Essa iniziò il giorno 6 con un periodo di freddo intenso, che colpì principalmente il nord della nostra penisola. Le nevicate furono abbondanti anche sulle zone pianeggianti. Ben presto le aree con temperature molto basse si estesero a tutto il territorio nazionale.
Nei giorni 10 e 11 su gran parte dell’Italia si registrarono temperature minime così basse che, in varie località sono state più basse dell’estremo storico che si era registrato fino a quel giorno.
neve 85Alcune temperature minime, verificatesi principalmente sulla pianura padana e la Toscana bastano da sole a rendere evidente la situazione: Milano Malpensa -17,8; Piacenza -22,C; Brescia -18,1; Verona -18,4; Udine -12,8; Bologna -16,4; Firenze -22,0; Arezzo -20,0; Grosseto -13,2; Roma Ciampino -11,0; Frosinone -19,0.
Anche le temperature massime giornaliere in questi due giorni furono particolarmente basse, e spesso al di sotto di zero gradi centigradi: Brescia -6,0; Milano Linate -4,9; Bologna -5,8; Roma Ciampino -0,2. Maggiori dettagli si possono trovare sul sito  <http://www.alfiogiuffrida.com/notizie/26-l-ondata-di-freddo-del-1985-in-italia.html> dove quell’evento è discusso con dovizia di particolari e … con il racconto della mia esperienza personale, rimasto bloccato in autostrada per 10 ore sotto 60 centimetri di neve.
Staz meteo m terminilloL’altra nevicata rimasta nella storia, fu quella del 1956. In effetti essa accadde in febbraio, tuttavia suscitò tante emozioni nella mente di tutti gli italiani, da essere ricordata nella canzone “La nevicata del ’56″ di Franco Califano. Anche il sottoscritto ricorda quell’evento con una punta di nostalgia legata ai cari ricordi della sua infanzia, per cui ne ha fatto un ampio cenno nel suo libro “CHICCO E IL CANE”, nel quale vengono rievocati quei giorni e il modo in cui sono stati vissuti da un ragazzo di sei anni che viveva a Mascalucia, in provincia di Catania e ad una altitudine di circa 450 metri. Maggiori dettagli si possono trovare sul sito  < http://www.alfiogiuffrida.com/notizie/21-l-ondata-di-freddo-del-1956-in-italia.html > , mentre chi volesse raccontare una propria esperienza vissuta in quel periodo, può lasciare un commento nel Forum presente nello stesso sito <http://www.alfiogiuffrida.com/forum/item/12-l-ondata-di-freddo-del-1956-in-italia.html >.
A parte questi eventi eccezionali, nella prima parte del periodo le temperature assumono i valori più bassi dell’intero anno. Le precipitazioni sono frequenti, in quanto la fascia dove scorrono le perturbazioni che colpiscono le regioni delle medie latitudini, in inverno si trova proprio sull’Italia.
L’Italia settentrionale è generalmente interessata da nevicate sulla Pianura Padana e su quella Veneto- Friulana con l’arrivo di perturbazioni atlantiche che seguono intensi raffreddamenti responsabili di formazione di cuscini di aria fredda al suolo. Lo strato nevoso è compreso tra meno di 10 cm della fascia costiera adriatica a poco più di 40 cm nella parte centrale, tra Pavia e Milano e può arrivare a circa 45 cm dei dintorni di Torino o a Bologna.
Nella seconda parte del mese le temperature cominciano, lievemente, ad aumentare, anche se al nord le minime notturne rimangono in genere al di sotto dello zero. Le precipitazioni sono ancora frequenti ma la quantità di acqua che cade è modesta, a causa della bassa temperatura del mare e quindi della modesta quantità di vapore acqueo immesso nell’atmosfera. Le nebbie sono ancora molto frequenti sulla pianura padana e nelle valli minori del nord e del centro.
I venti sono moderati, spesso forti e provengono mediamente dai quadranti settentrionali, anche se, durante le perturbazioni, si hanno temporaneamente dei rinforzi da sud ovest. Nell’alto adriatico si hanno, in genere, da 5 a 6 giorni di bora. I mari sono mossi e, durante il passaggio delle perturbazioni, possono essere agitati.

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