Dopo un mese di Luglio davvero anomalo, contraddistinto da lunghi periodi d’instabilità e da continui passaggi perturbati nel cuore della stagione estiva, le tendenze per il medio termine lasciano ben sperare per il ritorno dell’anticiclone sub-tropicale sul bacino centrale del Mediterraneo, a cavallo fra la prima e la seconda decade del mese di Agosto. Anche i principali modelli matematici lasciano aperta questa ipotesi. Del resto l’analisi “teleconnettiva” in area tropicale sembra deporre a favore di un ritorno dell’estate. La graduale avanzata verso nord del “fronte di convergenza intertropicale” sul fronte africano è da imputare all’insorgenza di una moderata ventilazione dai quadranti meridionali, legata all’influsso del “Monsone di Guinea” (altro non è che il corrispondente dell’Aliseo di SEsull’Atlantico meridionale che oltrepassa l’equatore ed in prossimità delle coste dell’Africa occidentale viene deviato verso destra dalle depressioni termiche che si formano sull’Africa centrale e il Sahel) che ha trasportato masse d’aria piuttosto umide fino al settore meridionale della regione saheliana. Il temporaneo rafforzamento dell’umido flusso del “Monsone di Guinea”, che fino ad ora si è mostrato piuttosto blando lungo le coste dell’Africa occidentale (dal Congo fino alla Guinea), è stato incentivato dallo sviluppo di una profonda depressione termica, minimo poco sopra i 1000 hpa, che si è formata sopra il Sahel occidentale, tra il sud del Niger, il Mali e il Burkina Faso.
Questa depressione saheliana, a carattere termico, nei prossimi giorni favorirà un temporaneo rinforzo dell’umido “Monsone di Guinea” che spingerà la linea dell’ITCZ verso l’alto sull’Africa occidentale, rinvigorendo laCella di Hadley e spingendo a sua volta il promontorio anticiclonico algerino (una costola dell’anticiclone dinamico sub-tropicale sahariano) nel cuore del Mediterraneo. In più gli umidi venti da SO e O-SO sono arrivati fino al nord del Mali e del Niger. Il massimo avanzamento verso nord si è verificato proprio in prossimità del Niger occidentale e del Mali meridionale, specie in quest’ultimo dove abbiamo avuto una più alta concentrazione dell’attività temporalesca in questi ultimi giorni. Il progressivo movimento verso nord del “fronte di convergenza intertropicale” determinerà importanti ripercussioni bariche anche sul “mare Nostrum”. Intanto possiamo dire che già nei prossimi giorni, con il rinvigorirsi dell’attività convettiva sul Sahel e Africa centrale, i modelli prospettano una intensificazione della cellula anticiclonica algerina, ben alimentata al suo interno dalle masse d’aria calde e secca che stazionano sopra il Sahara algerino, a tutte le quote della troposfera (regime di bassa pressione termica al suolo e alta pressione dinamica in quota).
Dapprima timidamente, poi con maggiore decisione nell’ultima parte della prima decade di Agosto, il promontorio anticiclonico algerino, accompagnato da geopotenziali elevati in quota e forti “Subsidenze”, spingerà i propri elementi più settentrionali in direzione del Mediterraneo centro-occidentale e dell’Italia, stabilizzando i geopotenziale in quota e aprendo una nuova fase di stabilità e caldo, senza troppi eccessi (temperature massime sui +28°C +30°C). Questa nuova fase climatica stabile e soleggiata, attesa per l’ultima decade del mese, potrebbe risultare ben più prolungata di quella che stiamo vivendo in questi giorni, imprimendo una marcia spedita alla stagione estiva. E le temperature, dopo una fase di media, rischiano nuovamente di spingersi su valori ampiamente sopra la media su gran parte delle nostre regioni, dove il caldo tornerà a riaffermarsi con una certa enfasi, per via dell’azione combinata dell’apporto di aria sempre più calda in quota, di matrice sub-tropicale continentale, che si sommerà all’intensa insolazione diurna (che surriscalda per bene i terreni) e alle “Subsidenze atmosferiche” che caratterizzano il regime anticiclonico sub-tropicale.
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