Identificato l’uccello (estinto) con la più grande apertura alare.
Un vero gigante volante preistorico: le sue ali spiegate superavano i 7 metri. Circa il doppio dell’uccello che, oggi, ha la maggiore apertura alare: l’albatro urlatore, che detiene il record con 3,63 metri. Battezzato Pelagornis sandersi, «attraversava gli oceani in cerca di prede e poteva coprire in volo enormi distanze» spiega Daniel Ksepka del Bruce Museum di Greenwich(Connecticut, Usa).
Ksepka ha studiato i resti fossili dell’uccello vissuto circa 25 milioni di anni fa - scoperti in South Carolina nel 1983 - identificandolo come una nuova specie: Pelagornis sandersi, probabilmente l’uccello in grado di volare con la più grande apertura alare mai vissuto.
Ksepka ha infatti calcolato che aveva un’apertura alare da 6 fino a 7,3 m (finora il detentore del record era considerato l’Argentavis magnificens, uccello estinto del Sud America, con un’apertura alare stimata di 7 m).
Ksepka ha studiato i resti fossili dell’uccello vissuto circa 25 milioni di anni fa - scoperti in South Carolina nel 1983 - identificandolo come una nuova specie: Pelagornis sandersi, probabilmente l’uccello in grado di volare con la più grande apertura alare mai vissuto.
Ksepka ha infatti calcolato che aveva un’apertura alare da 6 fino a 7,3 m (finora il detentore del record era considerato l’Argentavis magnificens, uccello estinto del Sud America, con un’apertura alare stimata di 7 m).
Una ricostruzione del Pelagornis sandersi. Foto: Liz Bradford
La specie appartiene ai pelagornitidi, famiglia di enormi uccelli marini estinti, vissuti in tutto il globo fino a tre milioni di anni fa. «Sono creature» ha commentato Ksepka «che sembrano uscite da un romanzo fantasy».
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