Cerchi di pietra di Senegambia è il nome con cui è noto un sito inserito dal 2006 nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO che si trova sul confine fra il Gambia ed il Senegal. Questa regione, che si estende su di una superficie di circa 35.000 chilometri quadrati nella zona del fiume Gambia, è anche conosciuta col nome di Wassu in Gambia e col nome di Sine-Saloum in Senegal.
Nel corso della storia, l’uomo ha sentito la costante necessità di erigere maestosi monumenti.
Molto spesso, l’esigenza era quella di costruire qualcosa che fosse più grande, costosa e imperitura di qualsiasi altra cosa realizzata in precedenza.
Tuttavia, esistono alcuni monumenti meno importanti che raramente attirano la stessa attenzione, che però sono esempi di grande progettazione architettonica e tecnologica.
Tra questi ci sono i Cerchi di Pietra di Senegambia, un sito inserito dal 2006 nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO che si trova sul confine fra il Gambia ed il Senegal.
In media, le pietre che compongono i cerchi sono alte circa 2 metri e possono pesare fino a 7 tonnellate ciascuna. Anche se non si tratta di strutture massicce come quelle di Stonehenge in Inghilterra, o come le Piramidi d’Egitto, di queste incredibili realizzazioni monolitiche se ne contano più di 1000, sparse su una superficie di 100 km per 350 km.
Dei 1000 cerchi di pietra, 93 sono stati inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Questi includono in complesso Sine Ngayène in Senegal, così come i complessi Wanar, Wassu e Kerbatch in Gambia.
Oltre ai cerchi di pietra, i complessi contengono anche numerosi tumuli funerari. Dal materiale ottenuto dagli scavi archeologici, si desume che i cerchi sono stati realizzati tra il 3° secolo a.C. e il 16° secolo d.C. Questo suggerisce che i cerchi sono stati eretti gradualmente nel corso di un lungo periodo di tempo, facendo riferimento ad una tradizione che è stata mantanuta per quasi due millenni.
Per la realizzazione dei cerchi di pietra, gli antichi costruttore hanno dovuto identificare gli affioramenti rocciosi più adatti per l’intaglio delle pietre. Sebbene si tratti di una pietra abbastanza comune nella regione, era comunque necessaria una grande conoscenza geologica della zona.
Una volta identificata la cava più adatta, cominciava il taglio e l’estrazione della pietra, operazione non facile dato che l’obiettivo era quello di ricavare un unico grande monolito. Nei siti di estrazione non è stato trovato nessun attrezzo. Certamente era necessaria una grande abilità per tirare fuori i monoliti dalla cava, ma le tecniche estrattive sono ancora del tutto ignote.
Infine, i monoliti estratti venivano trasportati e eretti in vari siti lungo il fiume Gambia. Questo processo suggerisce che le antiche popolazioni dell’Africa occidentale fossero socialmente molto organizzate, riuscendo a mobilitare un gran numero di operai per la realizzazione del progetto. Basti immaginare che l’intero processo si è ripetuto per migliaia di monoliti.
La funzione dei Cerchi di Pietra di Senegambia rimane sconosciuta. È stato suggerito che avessero una funzione funeraria. In alcuni scavi, sono state scoperte sepolture di massa, in cui i corpi sono stati gettati alla rinfusa nelle fosse. Forse si trattava di vittime di un’epidemia o di guerre tribali.
Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che la posizione dei vari cerchi di pietra rifletta la configurazione di alcune costellazioni. Quello che è certo è che sono necessarie ulteriori ricerche per comprenderne meglio la funzione. http://www.ilnavigatorecurioso.it/
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