Sale a 589 morti e 2.300 feriti il bilancio delle vittime del terremoto che domenica scorsa ha colpito la provincia meridionale cinese dello Yunnan, nei pressi della contea di Zhaotong, circa 300 chilometri a nord-est del capoluogo provinciale di Kunming. Le squadre di soccorritori sono al lavoro da domenica scorsa su un territorio battuto da giorni da piogge torrenziali che hanno reso difficili le operazioni di salvataggio e impraticabili molte vie di comunicazione: nelle ricerche di dispersi e feriti sono impegnati circa 18mila uomini tra soldati, membri delle forze paramilitari, funzionari di polizia e vigili del fuoco.
Gli operai sono al lavoro per ripristinare i collegamenti stradali piu’ danneggiati, ma sono ostacolati dai continui rovesci, dalle frane improvvise e dalle scosse di assestamento, scrive la Xinhua. Lungo la strada che collega le localita’ di Zhaotong e Qiaojia, le macerie ammontano a 25 milioni di metri cubi. Il sisma che ha colpito l’area di Zhaotong e’ stato il piu’ intenso degli ultimi 14 anni, secondo i calcoli del China Earthquake Networks Center, e ha provocato il crollo di circa 80mila abitazioni e danni gravi ad altre 124mila. Le localita’ piu’ colpite sono state quelle di Longtoushan, Tangjiawan e Ludian. A Ludian sono morte oltre trecento persone e sono crollate dodicimila abitazioni, mentre altre trentamila sono state fortemente danneggiate. Sono 230.000 le persone rimaste senza tetto. Gravi danni anche alle infrastrutture, soprattutto alle condotte d’acqua, che hanno portato all’interruzione delle forniture per circa trecentomila persone. Tra i sopravvissuti al terremoto c’e’ anche una donna di 88 anni, estratta viva dalle macerie, in localita’ Babao, dopo oltre cinquanta ore.
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