L’epidemia di Ebola e’ ormai una ”minaccia globale” e il mondo ”sta perdendo la battaglia contro il virus”. A rilanciare l’allarme per il diffondersi inarrestabile del virus in Africa occidentale sono state oggi Onu, Oms e Medici senza frontiere, mentre la Fao ha avvertito che sono a rischio anche i raccolti dei Paesi colpiti, con forti timori per la sicurezza alimentare delle popolazioni di queste aree. Intanto, cresce il bilancio delle vittime, con la conferma di 31 morti anche in Congo, ed un altro medico americano e’ risultato positivo al virus.
31 MORTI IN CONGO MA EPIDEMIA E’ CIRCOSCRITTA: cresce intanto il bilancio della ‘fiammata’ dell’epidemia che ha colpito anche la Repubblica democratica del Congo, aumentato a 31 morti. L’epidemia resta pero’ circoscritta e non c’e’ ”alcun collegamento” tra le epidemie di Ebola in Africa occidentale e in Congo, afferma l’Oms: ”Questi risultati – sottolinea – sono rassicuranti dal momento che escludono la possibilita’ che il virus si sia diffuso dall’Africa occidentale a quella centrale”. Peggiora la situazione in Liberia: gli infermieri del piu’ grande ospedale sono in sciopero da ieri per chiedere migliori attrezzature e stipendi piu’ alti. E sempre in Liberia, un uomo a cui e’ stata diagnosticata Ebola, e in quarantena, e’ fuggito da un ospedale a Monrovia, causando il panico tra la popolazione locale. Un’ambulanza ha riportato l’uomo in ospedale. Il virus ha fatto ad oggi 1.552 morti su 3.069 casi.
UN ALTRO MEDICO AMERICANO POSITIVO AL VIRUS: Un altro medico degli Stati Uniti ha contratto il virus Ebola in Liberia. Lo annuncia un gruppo missionario. Il medico, riferisce il gruppo Serving in mission, lavorava nel reparto di ostetricia di un ospedale della capitale liberiana Monrovia. Il gruppo non sa dire in che modo il dottore, di cui non è stata resa nota l’identità, possa avere contratto il virus. Il reparto in cui lavorava è infatti separato dall’area in cui vengono trattati i pazienti colpiti dall’Ebola. Lo scorso mese altri due americani, uno dei quali lavorava per lo stesso gruppo missionario, sono stati riportati negli Usa dopo avere contratto il virus in Liberia. Si trattaca dell’infermiera Nancy Writebol e del dottor Kent Brantly. Entrambi sono guariti dopo essere stati curati con un farmaco sperimentale noto come ZMapp, le cui scorte si sono però esaurite. Le vittime provocate dall’Ebola in Africa occidentale sono oltre 1.500. http://www.meteoweb.eu/
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