Il popolo maya disponeva di differenti calendari astronomici aventi ognuno una diversa funzione. Tra questi, soltanto tre sono oggi particolarmente noti: lo Tzolkin, di una durata di 260 giorni, veniva utilizzato per la scelta dei giorni in cui svolgere i cerimoniali religiosi; l’Haab, di 365 giorni esplicava la stessa funzione del nostro attuale calendario, ed infine il Lungo Computo, su cui si fonda la presunta profezia.
Il “Lungo Computo”, parte dalla nascita del regno Maya (stabilita dagli studiosi nel giorno 13/8/3114 a.C.) e misura il tempo trascendendo la vita individuale. Copre un periodo di circa 5125 anni, al termine dei quali si giungerà alla fine. Ma fine di cosa? Del mondo? Di un’era? Di niente?
La cultura maya misurava lo scorrere del tempo seguendo un andamentocircolare, suddividendolo in cicli o ere. Ciò derivava dal fatto che i sacerdoti di questo antico popolo ritenevano il cammino della civiltà soggetto a periodici e prevedibili mutamenti climatici planetari dovuti a particolari configurazioni astronomiche nefaste per l’attività solare, le quali fungerebbero da spartiacque tra la fine di un’era e l’inizio di un’altra
L’unita’ di misura del “Lungo Computo” è il “k’atun”: I k’atun si ripetono ogni 260 anni e per ciascuno di essi c’è una profezia. Così, il “k’atun 13”, ad esempio, comprende sia l’invasione spagnola del Sudamerica (1576) che l’invasione americana e francese del Nord America, ed i Maya lo descrissero così: “E’ il tempo del crollo totale, dove ogni cosa è perduta, i governi saranno insensibili agli stranieri”.
Il “k’atun 5”, invece, recita: “E’ un tempo di sventure, i sovrani e i sudditi si separeranno, i sovrani saranno perfino impiccati, abbondanza di serpenti, pochi uccelli” e si riferisce probabilmente al 1855, data della guerra civile americana.
Appurata la coincidenza, si potrebbe riflettere sul fatto che forse siano state un po’ forzate dalla superstizione…
Comunque, il ”k’atun 4” iniziato nel 1993, terminerà nel fatidico 2012, precisamente il 21.12.2012, alle ore 11:11 am GMT (0.0.0.0.0 del Lungo Computo) quando il solstizio d’inverno coinciderà con l’intersecazione dell’Equatore Galattico. Si entrerà così nell’era dell’Acquario.
Come interpretare questa data? Da tempo non si parla d’altro: il panico dilaga, e i mass media gettano benzina sul fuoco. Così la presunta fine del mondo prende sempre di più i connotati di un business.
Gli esperti sembrano infatti smentire la presunta apocalisse delle profezie Maya, asserendo che essa non rappresenta altro che un ripristino dei calendari.
“I Maya con questa presunta profezia non c’entrano nulla, qualcuno li ha tirati in ballo in cattiva fede per specularci o per manie di protagonismo”, osserva il direttore dell’Osservatorio di Capodimonte, Massimo Della Valle.
“Che il mondo stia volgendo al termine nel 2012, una idea del 21 ° secolo. Non si tratta della fine del mondo, si tratta di cicli di tempo. I Maya erano veramente innamorati di questi calcoli e attraverso questi cercavano di scoprire l’Universo”, asserisce Karl Taube, iconografo dell’Università della California.
“Quello che indica il calendario Maya – continua Della Valle – è analogo ai nostri passaggi da un millennio a un altro, che non hanno mai portato nessuna catastrofe. Per comprendere come sono scanditi i cicli dei Maya bisogna partire dal loro calendario. Innanzitutto i Maya scandivano il tempo basandosi sul numero 20 e i suoi multipli. Il loro mese quindi era di 20 giorni. Dopo il mese, vi era l’anno, chiamato Tun, che corrispondeva a 360 giorni del nostro calendario. Dopo l’anno, anziché avere secoli o millenni, i Maya avevano il K’Atun che corrispondeva a 20 Tun (equivalenti a 7.200 giorni. Dopo il K’Atun c’era il B’ak’Tun equivalente a 144.000 giorni”.
Secondo questo quadro, quali connotati dare al 21 dicembre allora?
“Secondo i Maya – spiega ancora Della Valle– il mondo è iniziato in un momento che corrisponde al nostro 11 agosto 3.114 a.C. Se contiamo da questa data in cui è iniziato il mondo, fino al 21 dicembre 2012 abbiamo 1.872.260 giorni che diviso per 144.000 giorni (ossia per un B’ak’tun) fa 13. Questo vuol dire che il 21 dicembre 2012 per i Maya finisce il tredicesimo B’ak’tun e inizia il quattordicesimo; è semplicemente – conclude – la fine di un’era e l’inizio di un’altra, ma tali cambiamenti avevano anche significati positivi”.
I calendari Maya costituiscono un mistero a causa della loro notevole precisione, ma al di là delle superstizioni, il 21 dicembre 2012 il mondo non finirà. Gli scienziati, astronomi e geologi smentiscono che anche una sola delle tante ipotesi catastrofiste, che vengono propinate ogni giorno, possa essere anche lontanamente ipotizzabile. Una efficiente Task Force dispone di missili con cui poter disintegrare possibili asteroidi, e per quanto riguarda ilperfetto allineamento di tutti i pianeti, seppure avvenisse, inciderebbe sulla nostra gravitazione per il 2% rispetto alla Luna.
Quel che è certo è che i Maya non predissero affatto che il mondo sarebbe finito nel 2012. All’inizio di quest’ anno, l’ archeologo William Saturno, uno dei National Geographic Grantees, ha scoperto una serie di numeri dipinti sulle pareti di un complesso Maya in Guatemala: si tratta di calcoli che includono date che vanno ben oltre quest’ anno.
“I Maya non solo prevedevano che il mondo sarebbe continuato, ma che, fra 7.000 anni a partire da ora, nulla sarebbe cambiato“, ha spiegato Saturno. “Non cerchiamo segnali di una possibile fine, mentre i Maya volevano la garanzia che nulla cambiasse. Sono due modi di pensare completamente opposti“.
http://www.free-italia.net/2012/12/21122012-al-di-la-delle-superstizioni.html
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