Il World Economic Forum è un'organizzazione internazionale indipendente che si pone l'obiettivo ambizioso di migliorare lo stato del mondo, coinvolgendo imprese, leader politici, e accademici nell'approntare un “agenda globale” che poi dovrebbe tradursi, ove possibile, in provvedimenti governativi veri e propri.
Nell'edizione del 2013, oltre ai problemi economici tradizionali, i partecipanti al Forum hanno affrontato una serie di questioni molto controverse considerate “riservate” per interi decenni. Sono stati identificati cinque “X-Factor”, definiti come “problemi seri, fondati sulle più recenti scoperte scientifiche, ma un pò distanti rispetto a quelli che vengono considerati come preoccupazioni più immediate: inizio del cambiamenti climatici, l'aumento delle capacità cognitive umane, manipolazione artificiale del clima, costi dell'allungamento della vita e scoperta della vita aliena. Secondo quanto dice il sito web dell'organizzazione, “da oltre quarant'anni, la
missione del World Economic Forum, di migliorare lo stato del mondo, ha motivato la progettazione e lo sviluppo dei programmi delle riunioni annuali. Il Forum rimane la forza creativa più importante capace di impegnare i leader in attività di collaborazione incentrate sull'approntamento di agende globali, regionali e industriali” (leggermente autoreferenziali, n.d.N.).
Nell'edizione del 2013, oltre ai problemi economici tradizionali, i partecipanti al Forum hanno affrontato una serie di questioni molto controverse considerate “riservate” per interi decenni. Sono stati identificati cinque “X-Factor”, definiti come “problemi seri, fondati sulle più recenti scoperte scientifiche, ma un pò distanti rispetto a quelli che vengono considerati come preoccupazioni più immediate: inizio del cambiamenti climatici, l'aumento delle capacità cognitive umane, manipolazione artificiale del clima, costi dell'allungamento della vita e scoperta della vita aliena. Secondo quanto dice il sito web dell'organizzazione, “da oltre quarant'anni, la
missione del World Economic Forum, di migliorare lo stato del mondo, ha motivato la progettazione e lo sviluppo dei programmi delle riunioni annuali. Il Forum rimane la forza creativa più importante capace di impegnare i leader in attività di collaborazione incentrate sull'approntamento di agende globali, regionali e industriali” (leggermente autoreferenziali, n.d.N.).
Negli ultimi otto anni, il Forum ha pubblicato una relazione sui rischi globali che l'umanità si trova a dover affrontare. Lo scopo dell'edizione di quest'anno è duplice. In primo luogo, il documento si propone di mostrare quali sono, secondo il parere di esperti provenienti da tutto il mondo, le problematiche più urgenti che il mondo dovrà affrontare nei prossimi dieci anni. Per intercettare queste opinioni, sono state organizzate una serie di interviste con specialisti di diversi campi e sessioni di conferenze dedicate al tema.
In secondo luogo, l'obiettivo della pubblicazione del documento è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica su quelli che saranno le sfide e i problemi che sono davanti l'umanità. Nella relazione del 2013, sviluppata con la collaborazione della rivista Nature, il Forum ha individuato cinque aree che potrebbero rappresentare i problemi emergenti del prossimo decennio.
A parte l'evidenza del cambiamento climatico e i costi dell'allungamento della vita, che sembrano tematiche molto più realistiche e immediatamente sperimentabili, il Forum dedica uno spazio significativo a tre argomenti, per così dire, esotici che, in un futuro molto vicino, potrebbero diventare rischi reali, capaci di sfidare i paradigmi sociali e scientifici esistenti. Ecco nel dettaglio le cinque aree.
1. Cambiamento Climatico
La minaccia del cambiamento climatico è ben nota e al Forum di Davos ci si è chiesto se non abbiamo superato il punto di non ritorno. E se avessimo già innescato una serie di reazioni a catena fuori controllo che potrebbero rendere rapidamente il nostro pianeta inospitale?
L'effetto serra naturale, è un prerequisito fondamentale per la vita. Senza di esso, la temperatura globale della Terra sarebbe di gran lunga sotto lo zero. Eppure, il clima del nostro pianeta è un sistema estremamente delicato: una piccola fluttuazione dell'orbita terrestre attorno al sole è in grado di esercitare una grande influenza su tutto il sistema climatico terrestre.
Oltre ai meccanismi naturali che variano la concentrazione di quelle molecole come l'anidride carbonica che trattengono in calore, bisogna aggiungere le attività umane, che non fanno altro che aggiungere gas serra nell'atmosfera in grado di amplificarne l'effetto.
E' difficile prevedere quanto grave e veloce sarà il riscaldamento, dato che il sistema Terra è estremamente complesso e le variabili in gioco sono numerosissime. Ma alcuni segnali d'allarme già sono sotto i nostri occhi, come lo scioglimento del 97% dei ghiacciai della Groenlandia. Secondo alcune proiezioni, il Polo Nord dovrebbe essere completamente libero dai ghiacci intorno al 2040. Anche se si dovesse invertire il processo con una riduzione significativa dell'emissione del gas serra, i ghiacci della Groenlandia e dell'Artico non riapparirebbero immediatamente, ma potrebbero impiegare secoli per riformarsi.
Il dibattito sulla questione climatica di divide su due grandi fronti: da una parte ci sono quelli che si chiedono se le sole attività umane possano aver innescato questo processo di riscaldamento, o se, in aggiunta ad esse, non sia in atto un qualche fenomeno naturale non ancora conosciuto. Inoltre, ci si chiede se diminuzione dell'emissione di gas serra possa invertire il trend di riscaldamento.
Dall'altra parte, invece, ci sono coloro che credono sia più utile riflettere su come adattarsi ai cambiamenti in atto e quali interventi eseguire per rendere le infrastrutture umane più resistenti a fenomeni climatici sempre più estremi, così da dirigerci verso un equilibrio nuovo e sconosciuto.
2. Il significativo miglioramento cognitivo
Se una volta potevano essere solo appannaggio della fantascienza, le capacità sovrumane stanno rapidamente conquistando l'orizzonte della plausibilità. Nell'intento di sviluppare cure per l'Alzheimer e altri morbi degenerativi, gli scienziati stanno sviluppando tecniche di miglioramento cognitive che vanno al di là della semplice terapie. I potenziamenti cognitivi potrebbero provenire da protesi, chip cerebrali o soluzioni farmacologiche.
Alcuni studi dimostrano che la stimolazione elettrica, tramite elettrodi impiantati o attraverso la stimolazione magnetica transcranica (TSM), è possibile aumentare la memoria. Impianti cocleari per non udenti, impianti retinici per videolesi e protesi ortopediche a controllo neurale si stanno sviluppando rapidamente e saranno disponibili nel giro di pochi anni.
Ma al di là dei benefici medici, al Forum sorgono una serie di domande di rilevanza etica: potrebbe sorgere una nuova forma di discriminazione tra individui potenziati e non-potenziati? Bisognarà rivedere il concetto di doping sportivo, oppure dedicare una sessione olimpica agli atleti potenziati? Quali potrebbero essere le implicazioni nel settore militare?
Inoltre, la preoccupazione è che il potenziamento ottenuto per via farmacologica possa avere effetti collaterali gravi. Alcuni studi suggeriscono che i farmaci per rafforzare la memoria potrebbero essere usati per manipolare le convizioni etiche della persona, ribaltando il concetto di bene e di male oppure di sospendere del tutto il giudizio morale. Si teme anche che tali farmaci possano essere usati per “cancellare” la memoria o provocare deliberatamente danni al cervello, senza l'uso di procedure invasive.
Si tratta di progressi da tenere sotto controllo e che, nel giro di 20 o 50 anni, potrebbero avere un profondo impatto sulle normi sociali che regolano il modo di affrontare questioni quali l'istruzione, la formazione, la disparità tra i gruppi nella società, il consenso informato e le leggi internazionali in materia di guerra.
3. Manipolazione del Clima
Oltre alle problematiche legate al cambiamento climatico, il Forum apre un “inquietante” capitolo sulla geoingegneria, cioè quelle tecniche capaci di intervenire artificialmente sul clima terrestre. Per decenni, si è creduto che la manipolazione intenzionale del clima fosse un tema sviluppato solo negli ambienti dei teorici della cospirazione, i quali, tra scie chimiche e fantomatici H.A.A.R.P., credevano che i potenti del mondo potessero modificare il clima a proprio uso e consumo.
Da quello che emerge dal Forum, costoro non erano lontani dalla verità. In risposta alle crescenti preoccupazioni sul clima, gli scienziati hanno sviluppato diverse tecniche di manipolazione del clima della Terra. Al ché, il Forum si pone la domanda: e se queste tecnologie dovessero finire nelle mani di un “stato canaglia” o di una “canaglia singola”?
L'idea che sta alla base della geoingneria “buona”, secondo quanto scrivono al Forum, è che particelle di piccole dimensioni potrebbero essere iniettate nella stratosfera terrestre per bloccare parte dell'energia solare in arrivo, un pò come hanno fatto le eruzioni vulcaniche del passato. Si tratterebbe di una tecnica rapida di intervento e a basso costo, anche se gli effetti collaterali nessuno è in grado di prevederli.
Il problema è che la radiazione solare alimenta l'intero sistema climatico e una riduzione della quantità di luce solare potrebbe avere effetti devastanti sull'intero ecosistema terrestre. Questo ha portato a considerare alcuni scenari estremi, nei quali un paese o un gruppo ristretto di persone, con l'ausilio di questa tecnologia, voglia creare un ricatto internazionale, arricchirsi, o più semplicemente, credere di risolvere autonomamente i problemi del mondo.
Il clima, in effetti, potrebbe essere manipolato da un paese canaglia o anche da un ricco individuo (!), con costi imprevedibili per l'agricoltura, le infrastrutture e la stabilità globale. Secondo il Forum, ci sono segnali che qualcosa del genere già possa iniziare a verificarsi. Nel mese di luglio del 2012, un uomo d'affari ha suscitato accese polemiche quando ha scaricato circa 100 tonnellate di solfato di ferro nell'Oceano Pacifico, al largo della costa occidentale del Canada, per cercare di incrementare del plancton in grado di assorbire anidride carbonica dall'atmosfera.
Le immagini satellitari confermarono che la sua iniziativa riuscì a produrre una fioritura artificiale del plancton, ma si tratta di azioni in violazione degli accordi internazionali e che sono la cifra di quello che potrebbe avvenire in un futuro molto prossimo.
4. Costi di una vita più lunga
Le migliorate condizioni alimentari, igieniche e mediche hanno prodotto un significativo allungamento della vita media degli esseri umani. Il risvolto della medaglia è che avremo a che fare con un numero crescenti di anziani che avranno bisogno di assistenza e cure mediche. L'allungamento della vita, infatti, potrebbe far sorgere nuove malattie che, seppur non siano causa di morte, possono seriamente disabilitare la persona.
Naturalmente, il Forum valuta il risvolto economico della questione, immaginando la consistente spesa sanitaria per la cura di queste persone. Il Regno Unito, ad esempio, spende quasi 40 miliardi di sterline l'anno per la cura di malattie cardiache e demenze senile. Si tratta di cifre destinate solo a crescere.
E' possibile trovare soluzioni prima che la tempesta si abbatta sulla sanità pubblica? L'obiettivo sarebbe quello di affiancare all'allungamento della vita, anche una migliorata qualità di questa, implementando l'esercizio fisico, migliorare l'alimentazione e impiegare gli anziani in attività sociali, così da ritardarne l'invecchiamento cerebrale.
5. La vita extraterrestre
In ultimo, il piatto forte del documento: la ricerca della vita extraterrestre. Considerando il ritmo con la quale l'uomo sta implementando l'esplorazione spaziale, possibile che, presto o tardi, si possa scoprire l'esistenza di vita aliena o di pianeti capaci di sostenere la vita umana. Quali sarebbero gli effetti sui flussi di finanziamento della scienza e sull'immagine che l'umanità ha di se stessa?
E' stato solo nel 1995 che abbiamo scoperto che anche le altre stelle hanno pianeti in orbita intorno a sé. Ora, grazie alla missione Kepler della Nasa, abbiamo scoperto che migliaia di “pianeti extrasolari” ruotano attorno a stelle lontane simili al Sole e situati nella cosiddetta "Goldilocks Zone" (“Zona Ricciolidoro, nè troppo caldo, nè troppo freddo). Secondo gli esperti, entro 10 anni potremmo avere la prova definitiva che la Terra non è l'unico pianeta dell'Universo a sostenere la vita.
Supponiamo che gli astronomi che studiano gli esopianeti un giorno trovino indizi chimici di vita (per esempio, uno spettro che mostri la presenza di ossigeno nell'atmosfera). Nuovi capitali potrebbero venire impiegati per la costruzione di nuovi telescopi per studiare in dettaglio questi nuovi mondi. Inoltre, nuovi finanziamenti potrebbero essere erogati per lo sviluppo di tecnologie capaci di sostenere il viaggio spaziale dell'uomo verso questi nuovi mondi, o comunque, lo sviluppo di vita artificiale che esplorerebbe per noi.
Scoprire la vita extraterrestre avrebbe certamente un impatto culturale enorme. L'impatto maggiore sarebbe sicuramente sulla scienza. Se si dovesse scoprire l'esistenza di vita su un'altra stella o nel nostro stesso sistema solare (su Marte, sotto la superficie di Europa o anche su Titano, una luna di Saturno), gli scienziati spingerebbero immediatamente per l'invio di missioni robotiche e anche di equipaggi umani per lo studio ravvicinato delle forme di vita.
I finanziatori, contattati in un momento così eccitante, potrebbero essere trovati disposti ad ascoltare e a investire. Questo potrebbe ispirare una nuova generazione di imprenditori spaziali, intenzionati all'esplorazione dello spazio e allo sfruttamento minerario del cosmo.
Nel lungo periodo, le implicazioni psicologiche, filosofiche e religiose della scoperta potrebbero essere profonde. Se le forme di vita (anche fossili) dovessero trovarsi nel nostro sistema solare, l'origine della vita può considerarsi “facile”. La vita sarebbe uno dei fenomeni naturali più normali e onnipresenti nell'Universo. Una consapevolezza del genere, alimenterebbe anche le speculazioni circa l'esistenza di altri esseri intelligenti e sfidare molte delle convinzioni che sono alla base della filosofia umana e della religione.
Questa non è la prima volta che al WEF si è discusso di vita extraterrestre. Già nel gennaio del 2011, gli uomini d'affari, i politici e gli accademici si sono intrattenuti sulla questione UFO e della vita extraterrestre. La tavola rotonda fu chiamata “Utilizzo delle conoscenze acquisite dalla ricerca nel campo della ufologia e della ricerca di vita extraterrestre”.
Con i pregressi scientifici in atto e le continue scoperte nel campo dell'esplorazione spaziale, il tema della vita extraterrestre, probabilmente, diverrà oggetto di nota nelle agende di un numero crescente di conferenze globali nel prossimo futuro. Cosa dire cari Navigatori... il futuro è adesso!
http://ilnavigatorecurioso.myblog.it/archive/2013/01/29/al-world-economic-forum-si-e-discusso-di-vita-extraterrestre.html
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