Armati di macchine fotografiche, telecamere, convertitore di ultrasuoni, termocamere e rilevatori infrarossi, stanno svolgendo tuttora alcune indagini, sotto la lente degli studiosi il mistero di Armida, signora del castello uccisa dopo che il marito ne aveva scoperto il tradimento.
Secondo la leggenda, la donna venne rinchiusa in una cella del castello, dove si lasciò morire, vinta dalla tristezza e dallo sconforto, l’anima di Armida non avrebbe però trovato la pace nemmeno con la morte, tanto che il suo fantasma sarebbe più volte apparso nel corso dei secoli.
IL PRECEDENTE A PALERMO – Uno spettro si aggira al palazzo di giustizia di Palermo? Oppure qualcuno si è introdotto nottetempo nell’edificio più blindato del capoluogo siciliano?
La relazione di servizio, oltre che dal carabiniere che avrebbe materialmente visto questa strana figura, è stata controfirmata da due suoi colleghi, ai quali il giovane militare ha riferito quanto aveva visto, o aveva avuto la sensazione di vedere.
Vane le ricerche, subito scattate, e che hanno impegnato alcuni uomini, “Forse ha avuto la sensazione di vedere o forse è stato ingannato da qualcosa che a distanza sembrava una persona”, dicono gli investigatori, che stanno comunque indagando.
Se di spettro si tratta, avrebbe avuto comunque idee concrete, perchè avrebbe maneggiato un fascicolo, poi non trovato: anche se nella zona del palazzo in cui è avvenuto il presunto incontro, il pianterreno, non ci sono uffici particolarmente esposti nella lotta alla criminalità.
La segnalazione potrebbe essere frutto di un’impressione sbagliata, di stanchezza o emotività, ma c’è anche un allarme per la sicurezza dentro il palazzo: proprio pochi giorni fa era stata scoperta una possibile intrusione nella stanza di un pm antimafia, Lia Sava, dove forse qualcuno aveva tentato di mettere o di togliere una microspia.
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