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Lo Stato dissangua le famiglie e spende 17,6 miliardi per le forze armate


Di Gilberto Oneto
In questi giorni la nostra gente è presa dai pagamenti dell’Irpef e dell’Imu in un balletto di cifre, notizie, smentite, rinvii e promesse che danno la chiara misura del degrado morale e organizzativo dello Stato ladro e mafioso: un malavitoso che chiede il pizzo non costringe nessuno a fare strani calcoli. Lo chiede e basta indicando lui la cifra. Lo Stato è molto peggio del peggior malavitoso.
Ai cittadini viene richiesta ogni sorta di sacrificio che dissangua le casse famigliari e danneggia ulteriormente l’economia. Si aumentano le tasse ma non si diminuiscono le spese. Non si toccano soprattutto i grandi buchi: l’apparato statale, l’immigrazione, la corruzione, la politica, il Mezzogiorno e – ultimo ma non ultimo – il parafernale militare.
A cosa servono alla Repubblica italiana forze armate che quest’anno costano al contribuente la bellezza di 17,64 miliardi di Euro? A cosa serve mantenere 177.300 militari (poliziotti vari esclusi) che costano 9,68 miliardi di Euro: 54.597 Euro ciascuno?  A cosa serve avere più generali in proporzione di qualsiasi altro esercito del mondo?
Dalla sua eroica nascita risorgimentale, lo Stato italiano  ha utilizzato le forze armate per guerre di aggressione e per compiti di repressione interna. In 150 anni l’Italia non è mai stata aggredita una sola volta ma ha dichiarato guerra a tutti quelli che aveva a tiro (caso unico nella storia universale, si è trovata in guerra col mondo intero dal 1943 al 1945), ha occupato case altrui e massacrato gente che non aveva colpe né responsabilità. In  tutte queste gloriose avventure non ha neppure brillato per capacità, eroismo o efficacia: da Custoza ad Adua, da Caporetto all’8 settembre è tutto un florilegio di guerresche e maschie virtù. Ma il meglio di sé il braccio armato dello Stato lo ha sicuramente dato nel reprimere moti di piazza, nel cannoneggiare folle inermi, nel massacrare insorti meridionali e non solo, nella reprimere l’indipendentismo siciliano e  nel maramaldeggiare in Sud Tirolo in tempi neppure tanto lontani. Il contribuente mantiene 177.300 baldi guerrieri che vegliano sulla sicurezza nazionale: chiunque abbia conosciuto e subìto – quando c’era – la leva obbligatoria, ha una chiarissima visione dell’efficienza  e della straordinaria professionalità  del personale di carriera, in larghissima parte sottratto alla  disoccupazione meridionale.
Oggi ci viene detto che il programma prevede l’acquisto nel tempo di 90 caccia Eurofighter Typhoon, 10 fregate classe Fremm, 90 cacciabombardieri JSF F 35, 4 sommergibili U 212, due aerei radar Gulfstream 550 Jamms, 249 blindati Freccia, 16 elicotteri CH-47F Chinook, 116 elicotteri da trasporto NH-90, 10 elicotteri AW-139, 479 blindati Lince, due fregate classe Orizzonte e una montagna di armi, munizioni, radar, droni, missili,  gadgets e midgets vari. Naturalmente c’è da fare la manutenzione a tutto l’ambaradan esistente, fra cui una portaerei di cui – come ha più volte scritto e documentato Lombardi Cerri – proprio non si capisce l’utilità, anche alla luce di un articolo della Costituzione che ripudia la guerra come strumento di offesa.
Ma a cosa serve tutta questa costosa paccottiglia? Chi si deve assalire?
Le missioni di pace (si fa molto per dire) all’estero costano un miliardino.
Hanno anche raccontato di avere contribuito a fare economia: quest’anno la parata del 2 giugno è costata “solo” due milioni di Euro contro i 2,6 dello scorso anno. In particolare sembra che non si siano esibite le frecce tricolori con grande malinconia del Quirinale.
Ma a parte questo risparmietto, l’Italia  continua a spendere una montagna di quattrini per mostrare i muscoli  verso l’esterno (ma a chi?), ma soprattutto ai suoi stessi cittadini. Il messaggio è piuttosto chiaro: nessuno pensi di riprendersi il maltolto perché  il malloppo rapinato ai cittadini padani è sorvegliato da una ben equipaggiata e ben pagata guarnigione di armigeri, tutti molto italiani.

Fonte: http://www.lindipendenza.com/lo-stato-dissangua-le-famiglie-e-spende-176-miliardi-per-le-forze-armate/ 

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