
Le temperature fredde degli ultimi mesi in molte zone del pianeta costituiscono un allarme significativo del fatto che il globo si stia dirigendo verso una Mini Era Glaciale(Little Ice Age, LIA): gli scienziati hanno previsto che il 2014 sarà l’inizio di una nuova era, in cui la Terra andrà incontro a una serie di variazioni eterogenee nelle quali le temperature globali fluttueranno verso un clima pericolosamente freddo.
Comunque, “grazie” alla produzione di anidride carbonica è improbabile che si possa giungere ad una grande Era Glaciale estrema come quella di 12.000 anni fa.
La Mini Era Glaciale dovrebbe essere la notizia del secolo, eppure è stata annunciata “silenziosamente” dagli scienziati del clima e fisici solari, non una parola è stata detta dai principali media, che hanno continuato a vendere la storia del Riscaldamento Globale, che è diventata inconsistente man mano che si è scivolati in temperature più fredde.
Victor Manuel Velasco Herrera, geofisico alla University of Mexico, concorda affermando che tra 5 anni “la Terra entrerà in una Mini Era Glaciale che durerà 60-80 anni e potrebbe essere causata da un calo dell’attività solare”.
Il geofisico critica l’Organo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite (IPCC) sostenendo che la loro posizione sul riscaldamento globale “è erronea perché basata su modelli matematici e scenari che non includono, per esempio, l’attività solare“.
In realtà il cambiamento climatico ha ben poco a che fare con le emissioni di CO2 e molto a che fare invece con l’attività solare: la CO2 non riscalda il pianeta, ma aiuta invece a “mantenere” il calore, impedendo al pianeta di sprofondare in una vera e propria Era Glaciale, lo scienziato inglese James Lovelock spiega (nel video) come i gas serra abbiano aiutato a fermare l’inizio di un’era glaciale.
E’ inoltre interessante dare uno sguardo all’analisi del manto nevoso, elaborata dal NOAA statunitense (National Oceanic and Atmospheric Administration), dove, facendo il confronto anno per anno, si può chiaramente individuare l’avanzamento dell’area fredda, e non di certo il suo arretramento.

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