I giornali e i media stavolta non hanno dato molto risalto, ma nei giorni scorsi il cuore del Giappone è stato colpito in pieno dall’intensa tempesta tropicale “Man-Yi”, nata e cresciuta sopra le calde acque superficiali del Pacifico occidentale, che a ridosso delle aree costiere si è velocemente intensificata a tifone di 1^ categoria nella scala Saffir-Simpson. Proprio come previsto dai meteorologici della Japan Meteorological Agency (JMA), “Man-Yi”, dopo aver raggiunto lo status di tifone di 1^ categoria sulla Saffir-Simpson, ha impattato lungo le coste orientali dell’isola di Honshù, spingendo verso l’entroterra nipponico una vasta banda di nubi spiraliformi che hanno scaricato piogge torrenziali su una larga fetta del Giappone centro-meridionale, raggiungendo persino l’area della capitale Tokyo e la città di Fukushima, ormai conosciuta in tutto il mondo dopo il disastroso incidente nucleare, a seguito del violentissimo sisma dell’11 Marzo 2011, di magnitudo 9.0 Richter, che sconquasso l’intera costa settentrionale di Honshù. Durante la fase di avvicinamento lungo le coste giapponesi “Man-Yi”, lungo il suo bordo settentrionale, ha attivato una forte ventilazione dai quadranti orientali, con correnti molto intense da N-NE e NE, subito ruotate più da E-NE ed Est, che hanno convogliato masse d’aria calde e molto umide verso i contrafforti montuosi del vicino retroterra, dando cosi luogo ad un notevole effetto “stau” (sbarramento orografico) che ha apportato precipitazioni di tipo torrenziale in prossimità della fascia costiera centro-meridionale di Honshù. Il costante flusso di aria molto umida e calda, aspirata dalle calde acque superficiali del Pacifico occidentale, assieme al notevole “forcing” orografico imposto dai dai rilievi interni di Honshù all’intensa ventilazione dai quadranti orientali, ha permesso di enfatizzare ulteriormente i carichi precipitativi, agevolando in meno di 24 ore accumuli pluviometrici davvero considerevoli, di oltre i 300-400 mm. Una autentica valanga d’acqua che ha innescato imponenti“flash floods”, con l’ingrossamento e la successiva esondazione dei principali corsi d’acqua. Ma se si analizzano i dati pluviometrici delle 24 ore, registrati domenica 15 Settembre 2013, durante la fase d’impatto del bordo occidentale del tifone sulla costa orientale di Honshù, balzano agli occhi apporti pluviometrici davvero impressionanti, anche se non da record per il paese del Sol Levante.
Su tutti spicca il dato di Awase che è stata flagellata da un diluvio senza fine per l’intera giornata di domenica 15 Settembre, con un accumulo complessivo giornaliero di ben 366 mm. Lasciano il segno anche i 355 mm di Tokushima, i 278 mmdi Sumoto, i 237 mm di Shionomisaki e i 238 mmdi Maizuru, tutti accumuli registrati nell’arco delle 24 ore di domenica 15 Settembre 2013. “Man-Yi” ha portato forti rovesci e nubifragi anche nell’importante città di Kyoto, dove sono caduti oltre 190 mm, e ad Osaka, che ha totalizzato ben oltre128 mm. Nella giornata di ieri ad Awase, dopo i 366 mm di domenica, se sono sommati altri 46 mmche hanno fatto salire l’accumulo totale, in poco meno di 48 ore, ad oltre 412 mm. Un dato veramente molto importante, anche se come detto siamo lontani dai rispettivi record pluviometrici, visto che più volte, in passato, il Giappone è stato devastato da tifoni molto potenti, provenienti dal Pacifico occidentale, che sono stati in grado di buttare piogge violentissime, con apporti di oltre i 600-700 mm in meno di 24 ore sulle aree orientali di Honshù.
Dopo essere transitato in prossimità dei monti di Honshù “Man-Yi”, pur essendo alimentato nel suo bordo orientale da aria molto umida, aspirata dalle ancora calde acque superficiali del Pacifico occidentale, ha cominciato gradualmente ad indebolirsi, venendo declassato a tropical storm una volta giunto sulla parte nord di Honshù e l’isola settentrionale di Hokkaido. Nonostante il progressivo indebolimento dell’attività convettiva interna e la rapida deformazione della struttura depressionaria, ad opera del forte attrito esercitato dalle Alpi Giapponesi, la tempesta, mantenendo al proprio interno una buona dose di umidità tropicale, nella giornata di ieri ha scaricato forti nubifragi sulla parte settentrionale di Honshù che si sono successivamente trasferiti verso l’Hokkaido. Piogge battenti e forti rovesci, ieri, hanno battuto la città di Nikko e Hiroo, dove in meno di 24 ore sono caduti, rispettivamente, ben 255 mm e 181 mm di pioggia. Solo dal pomeriggio di lunedì 16 Settembre i resti della tempesta tropicale, ormai giunta in prossimità dell’isola di Hokkaido, si sono ulteriormente indeboliti, per l’intensificarsi del “Wind Shear” in quota ed lo spostamento verso acque superficiali sempre più fredde, con il progressivo venir meno dell’alimentazione umida marittima. Salendo di latitudine i rimasugli della tempesta tropicale, consolidati soprattutto alle quote più alte della troposfera, scorrendo sopra le isole Curili si sono diretti verso la penisola di Kamcatka, cominciando pian piano ad essere assorbiti dal flusso delle intense correnti zonali che scorrono con forza alle quote superiori della troposfera. Qui i resti dell’ex tifone, che lo scorso weekend ha duramente colpito il Giappone, continueranno a tenere in vita una circolazione depressionaria che richiamerà intensi venti occidentali verso il settore meridionale della penisola di Kamcatka, mentre il richiamo di aria più temperata e umida dal Pacifico occidentale darà la stura a piogge e rovesci. http://www.meteoweb.eu
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