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L’anno del Sole comincia con botto



L’anno del Sole comincia con botto: tempesta solare in arrivo: possibili problemi a linee elettriche e Gps

Prima una macchia solare grande come poche nell'ultimo decennio. Poi, dalla stessa regione attiva, il primo brillamento in classe X del 2014, accompagnato da un'espulsione di massa coronale. Si prevede tempesta geomagnetica di moderata entità, buona per gli amanti delle aurore polari.

Il Sole ha voluto celebrare l’anno nuovo con uno spettacolo degno di nota. Proprio il primo gennaio ha fatto la sua comparsa sull’orizzonte occidentale della nostra stella una delle macchie solari più grandi dell’ultimo decennio.

La macchia è composta da diversi spot scuri, di cui il più esteso misura approssimativamente quanto due Terre, mentre tutta la configurazione si estende per una lunghezza pari a circa sette volte il diametro del nostro pianeta.

La macchia solare è stata catalogata come AR1944, dove il prefisso sta per regione attiva e la sua estensione è pari a circa 200 mila chilometri ed ha emesso un getto di particelle in direzione della Terra, dove i suoi effetti potrebbero farsi sentire il 10 gennaio, con spettacolari aurore polari e probabili tempeste magnetiche che potrebbero mettere a rischio i satelliti per le telecomunicazioni e il funzionamento delle linee elettriche.

Oltre alla macchia vera e propria sulla superficie (che appare più scura in quanto più fredda delle zone circostanti), la regione attiva comprende anche parti dell’atmosfera soprastante, in particolare della corona.

Come suggerisce il nome, le regioni attive possono originare alcune tra le più potenti esplosioni solari: i brillamenti, che sprigionano intense emissioni di radiazione a causa del rilascio di energia magnetica, o le espulsioni di massa coronale, che catapultano nello spazio gigantesche nubi di materiale solare.

La rotazione del Sole ha portato AR1944 a trovarsi in questi giorni in bella vista proprio al centro del disco, un palcoscenico perfetto per i fuochi d‘artificio che sono seguiti. Il 7 gennaio, nei paraggi della nuova grande macchia solare, sono stati infatti registrati due flare, di cui il secondo è stato catalogato di classe X 1.2 , dove la lettera X denota la classe di emissioni più intense. Si è quindi trattato del primo flare significativo dell’anno appena iniziato.



Associata al brillamento, si è verificata anche un’espulsione di massa coronale diretta in parte verso la Terra che, secondo il NOAA’s Space Weather Prediction Center, probabilmente produrrà per un paio di giorni una tempesta geomagnetica di moderata entità. Fino a tutto il 10 gennaio, alle più alte latitudini, sarà dunque molto facile assistere a spettacolari aurore polari.

AR1944 è ancora ben attiva e possiede un campo magnetico instabile, per cui è abbastanza facile che torni a eruttare ancora. Per tenersi aggiornati, oltre al già citato sito governativo del NOAA statunitense, si può consultare SpaceWeather.com, sempre in inglese.  http://www.ilnavigatorecurioso.it/

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