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Nato potenzia armamenti a confini con Russia cinque basi fra paesi baltici, Polonia e Romania

l premier inglese Cameron ha assicurato che la Gran Bretagna è pronta a contribuire con 3.500 uomini alla struttura. Rasmussen: "Potrà reagire in tempi brevissimi". Merkel: "Putin ha violato i patti". Sull'Is interviene Kerry: "Ampia coalizione, ma senza truppe di terra".

NEWPORT (GALLES) - Un'importante novità arriva sulla questione ucraina. I leader della Nato hanno approvato la formazione di una nuova forza di risposta rapida per contrastare la minaccia della Russia in relazione alla situazione in Ucraina. Il segretario generale dell'Alleanza, Anders Fogh Rasmussen ha annunciato che sarà mantenuta una "presenza continua" nell'Europa dell'est. La nuova struttura sarà un'unità militare permanentemente in estrema allerta in grado di entare in azione subito. Nei giorni scorsi Rasmussen aveva evocato una "forza capace di viaggiare leggera e colpire duro", una struttura in grado di "reagire in tempi rapidissimi, con tempi d'avviso davvero minimi".

Ferma la posizione del cancelliere tedesco Angela Merkel: "La Nato sta agli accordi presi con Mosca e al Memorandum di Budapest, ma la Russia ne ha violato i principi in più punti, e dunque l'articolo 5, la disponibilità di essere pronti gli uni per gli altri, ha assunto maggior significato". La Merkel ha però aggiunto che non verrà chiusa la porta del dialogo.

Il presidente polacco Bronislaw Komorowski ha preannunciato che la nuova struttura, di stanza con contingenti a rotazione in Polonia, "sarà formata da circa 5.000 soldati". Sulla vicenda era intervenuto Cameron: "Siamo di fronte a pericoli nuovi e in evoluzione" ha dichiarato, ricordando che ad est la Russia sta violando le regole con l'annessione della Crimea e le truppe sul territorio ucraino. Il premier ha assicurato che la Gran Bretagna è pronta a contribuire con 3.500 uomini alla nuova forza di intervento rapido della Nato. "Questa nuova forza  - ha precisato il premier - sarà in grado di schierarsi ovunque nel mondo dai 2 ai 5 giorni".

Rasmussen ha assicurato che, nonostante le "gravi violazioni" all'atto fondativo commesse da Mosca, l'Alleanza atlantica non ha intenzione di uscire dal consiglio Nato-Russia.

Tregua. Da Minsk arriva la notizia del cessate il fuoco: l'Ucraina e i ribelli filo-russi hanno firmato la tregua nelle regioni orientali a partire dalle 18 (le 17 ora italiana). All'incontro, iniziato stamattina, hanno partecipato per Kiev l'ex presidente ucraino, Leonid Kuchma, per Mosca l'ambasciatore a Kiev, Mikhail Zurabov, per l'Osce Heidi Tagliavini, e per le due autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk rispettivamente Alexander Zakharcenko e Igor Plotnitski. Tra i 14 punti del protocollo siglato a Minsk per il cessate il fuoco in Ucraina orientale figurano - secondo i media locali - il controllo internazionale del cessate il fuoco e lo scambio dei prigionieri.

Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha ordinato, come previsto dal protocollo, il cessate il fuoco. Kiev ha fatto subito notare che, raggiunto l'accordo, i russi devono ritirarsi. E il premier Arseniy Yatsenyuk si è appellato agli Usa e all'Ue, affinchè siano garanti dell'accordo. "Da soli con la russia non ce la faremo, abbiamo bisogno di garanzie", ha detto Yatsenyuk durante una riunione del governo nella capitale ucraina, pochi istanti prima che i separatisti annunciassero l'intesa. "Il cessate il fuoco non significa la fine della nostra politica per l'indipendenza dall'Ucraina", ha spiegato il leader dell'autoproclamata Repubblica del popolo di Lugansk, Igor Plotnitsky. "Le nuove sanzioni dell'Unione europea contro la Russia potranno essere sospese se terrà l'accordo per il cessate il fuoco" ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel a conclusione del vertice della Nato in Galles.


Fronte IsContinua il lavoro degli Usa per creare una coalizione pronta a combattare la minaccia degli Jihadisti sunniti dello Stato Islamico. Il segretario di stato John Kerry, al summit Nato di Newport in Galles, è stato chiarissimo: bisogna formare una "coalizione", la più ampia possibile, "ovviamente con una linea rossa invalicabile per tutti noi: escludere l'impegno di truppe di terra".  Per Kerry bisogna attaccare l'Is "in modo da impedire loro di conquistare altro terreno, e rafforzare le forze di sicurezza irachene e gli altri nella regione (curdi in primis, ndr) che sono pronti a combattere contro di loro, ma senza impiegare le nostre truppe di terra", ha detto incontrando gli omologhi di Gran Bretagna, Francia, Germania, Canada, Australia, Turchia, Italia, Polonia e Danimarca.

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il premier britannico David Cameron stanno facendo pressioni sui partner della Nato affinché ogni Stato membro rispetti l'impegno di spendere per la Difesa un ammontare pari al 2% del proprio Pil. Al momento solo quattro Paesi della Nato rispettano questa soglia, cioè Usa, Regno Unito, Grecia ed Estonia.

Obama nel primo giorno di un vertice che potrebbe avere una portata storica nelle relazioni euroatlantiche ha sferzato gli europei chiedendo uno sforzo maggiore, anche militare, perché si adeguino alle "nuove missioni della Nato sui fronti vicini, Ucraina e Iraq-Siria, dove la sicurezza dell'Occidente è minacciata". La preoccupazione maggiore, condivisa da Cameron, è per l'alto numero di jihadisti con passaporto americano o britannico, ma anche di molti paesi europei, che sono andati a combattere con l'Is e che potrebbero compiere attentati nei paesi occidentali. 
Si terrà in Polonia, nel 2016, il prossimo vertice dei capi di stato e di governo della Nato.  Una scelta che Rasmussen ha definito "molto appropriata", mostrando il "forte impegno" dell'alleanza nel paese e "una più visibile presenza della nato nell'est dell'europa".


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