A Pilo, in Grecia, gli archeologi hanno scavato la tomba intatta di un ricco re-guerriero dell’Età del Bronzo, sepolto circa 3.500 anni fa. La scoperta, secondo la co-direttrice dello scavo Sharon Stocker, è «una delle più magnifiche esposizioni di ricchezza preistorica scoperte nella Grecia continentale negli ultimi 65 anni».
La tomba conteneva oltre 1.400 oggetti, tra cui una spada lunga 90 cm con impugnatura in avorio, quattro anelli d’oro massiccio (più che in qualunque altra sepoltura della Grecia), pettini in avorio e incisioni raffiguranti grifoni e leoni.
Vi era inoltre un’eccezionale collana di fili dorati, calici d’oro e d’argento, e più di 50 sigilli incisi – in stile minoico – raffiguranti dee, canne, altari, leoni e uomini che saltano sui tori.
La scoperta ha stupito ed emozionato la comunità archeologica, sia per la rara ricchezza sia per le informazioni che potrà svelare sul mondo antico all’alba della civiltà europea.
«Non ci aspettavamo di certo di trovare qualcosa del genere», dice Sharon Stocker che, insieme al marito Jack Davis, ha condotto il team dell’Università di Cincinnati. «Non cercavamo tombe, e trovarne una intatta è così estremamente raro. È davvero fenomenale».
Vicino al Palazzo di Nestore
Il team stava scavando a circa 150 metri dal Palazzo di Nestore nell’antica Pilo, un importante centro della Grecia micenea, menzionata anche nell’Odissea, quando si sono imbattuti in una tomba che è più antica del palazzo di diversi secoli.
La ricchezza degli oggetti rinvenuti – in un’area dove i siti con più sepolture erano la norma – è «una situazione praticamente unica nell’intero mondo egeo», dice Davis alla CNN.
Il ritrovamento promette di gettare luce su come la civiltà minoica dell’isola di Creta – la prima civiltà “avanzata” d’Europa – avesse influenzato quella che sarebbe diventata la cultura dei palazzi micenei sulla terraferma.
Per esempio, la gran quantità di sigilli rinvenuti sembra essere stata prodotta a Creta, dove essi avevano un ruolo importante e funzionale per la burocrazia dell’isola. La loro presenza sulla terraferma, secoli prima della civiltà micenea, suggerisce che per il re-guerriero avessero un diverso significato, ed erano probabilmente raccolti «per la loro preziosa natura, la natura esotica e il contenuto ideografico», dice Davis.
«È l’informazione contestuale – cos’è stato trovato e dove e con cosa – che ci dà gli strumenti necessari per capire il significato di questi oggetti per la comunità che li seppellì».
Chi era?
Quindi, chi era l’uomo nella tomba?
«Al momento non ne abbiamo idea», confessa Stocker, a parte il fatto che era qualcuno molto importante e molto ricco.
«In quel periodo, in Grecia le persone venivano solitamente sepolte con oggetti di ceramica, ma quest’uomo era così ricco che non ci sono ceramiche. Venne seppellito con bronzo, argento e oro».
Le sue ossa mostrano che era di natura robusta. Considerando anche gli oggetti nella tomba, Stocker pensa fosse un guerriero, sebbene avesse anche potuto essere un sacerdote, visti i numerosi oggetti di valore rituale recuperati.
La scoperta ha anche offerto indizi per capire i sessi all’epoca. «Qui abbiamo un uomo sepolto con pettini, collane e uno specchio di bronzo. Se fosse stata una tomba multipla contenente donne, penseremmo che questi oggetti appartenevano alle donne», dice Stocker.
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