Un esemplare di mammut femmina rinvenuto ibernato in Russia a maggio, verrà esposto a Tokio dal 13 luglio al 16 settembre.
Si tratta di uno dei rarissimi casi in cui l’esemplare si trova in uno stato tale da permettere di estrarre un campione di sangue: è la prima volta in assoluto in cui un campione viene prelevato da un mammut e potrebbe essere utilizzato per ricreare la specie estinta. La questione è tra le più scottanti, il dibattito sulla la questione etica concernente progetti stile Jurassic Park è del tutto aperto: all’inizio di quest’anno, infatti, un gruppo di scienziati provenienti da tutto il mondo si è radunato ad un evento sponsorizzato dal National Geographic. Il gruppo ha discusso della possibilità di ripristinare l’esistenza di 24 animali estinti.
Semyon Grigoriev, direttore del Museo dei Mammut alla North Eastern Federal University ha affermato: “Siamo molto meravigliati di aver trovato sangue e tessuto muscolare nel mammut,” acclamando l’esemplare come “il più ben conservato della storia della paleonotogia.”
Il dott. Grigoriev ha stimato che il mammut, possa risalire a 10.000 anni fa ma recenti test fanno pensare a una datazione molto più lontana: 39.000 anni. ”Supponiamo che il mammut sia caduto nell’acqua o si sia impantanato, non sia riuscito a liberarsi e sia morto.” Il sangue e il resto degli altri campioni sono stati destinati al laboratorio privato di bioingegneria dello scienziato sud coreano Hwang Woo-suk, il quale ha confermato di stare attualmente lavorando su altri campioni di DNA di mammut nel tentativo di ripristinare la specie sul pianeta.
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Ritrovato in Siberia un mammut ibernato nei ghiacci, è come se fosse morto ieri
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