L'enigmatico sorriso della Monna Lisa è da sempre oggetto di dibattito e di ipotesi da parte degli studiosi. Ci si chiede, infatti, se la donna ritratta dal Leonardo sia realmente esistita o se fosse solo un soggetto partorito dalla fantasia del suo genio. Alcuni, addirittura, pensano che la Gioconda sia un autoritratto di Leonardo in versione femminile. Tuttavia, recenti ricerche suggeriscono che il volto della Monna Lisa sia quello della nobildonna Lisa Gherardini. Uno studio del DNA e la ricostruzione virtuale di un cranio scoperto a Firenze potrebbero finalmente risolvere l'enigma.
Lo storico dell’arte Silvano Vinceti è a un passo dall’identificare l’identità della donna che si cela dietro l’enigmatico sorriso della Gioconda.
La svolta potrebbe arrivare dai test in corso sul DNA di alcune ossa appartenenti ad una nobildonna fiorentina, Lisa Gherardini, che è ampiamente ritenuta essere la modella che posò per il famoso dipinto di Leonardo da Vinci.
Vinceti ha preso i campioni dallo scheletro ritrovato nel convento di Sant’Orsola, vicino Firenze, confrontandone il DNA con alcuni parenti viventi della Gherardini.
Se i risultati dei test dovessero combaciare, il passo successivo sarà quello di ricostruire in 3D il volto a partire dal cranio ritrovato nel convento e valutare la somiglianza con la Monna Lisa.
“Se non è lei, gli storici dell’arte potranno continuare a speculare su chi era veramente la modella”, ha detto Vinceti nell’articolo riportato sul Wall Street Journal. I risultati delle analisi dovrebbero essere pronte entro maggio o giugno.
La tomba della famiglia fiorentina è stata aperta per la prima volta nel mese di agosto dello scorso anno nel tentativo di identificare la modella del dipinto di Leonardo. I ricercatori pensano che la Gherardini abbia posato per il genio tra il 1503 e il 1506.
Alcuni appunti dell’epoca presi da un funzionario fiorentino confermano che da Vinci stesse lavorando su un ritratto della donna. Si ritiene che fosse stato Francesco del Giocondo a commissionare il ritratto, per celebrare forse la gravidanza di sua moglie, oppure l’acquisto di una nuova casa intorno al 1502.
Dopo la morte del marito, la Gherardini entrò in convento facendosi suora. Morì nel 1542 all’età di 63 anni, venendo seppellita vicino all’altare della cappella del convento.
Nonostante si sia stata identificata come la probabile modella per la Monna Lisa, rimangono ancora numerosi misteri che circondano il dipinto, con numerose teorie avanzate nel corso dei secoli. Alcuni hanno sostenuto che il dipinto fosse un autoritratto dell’artista in versione femminile, o di uno dei suoi amanti maschili. Le cronache riportano che Leonardo tenne con sé il dipinto fino alla sua morte avvenuta nel 1519 ad Amboise, in Francia.
Lo stesso Vinceti ha suscitato l’irritazione degli storici dell’arte italiani e francesi quando nel 2011 dichiarò che, a suo parere, durante il lungo processo di realizzazione del dipinto, Leonardo avesse usato anche qualche modello maschile.
L’obiettivo finale dello studioso italiano è quello di dimostrare che il ritratto è in realtà pieno di significati simbolici nascosti che esprimono le credenze scientifiche, artistiche e filosofiche di Leonardo.
Se la ricostruzione facciale dei resti di Lisa Gherardini non dovesse confermarne la somiglianza, si apre la possibilità che Leonardo si sia servito diversi modelli per completare l’opera, forse per trasmettere il messaggio alle generazioni future. “Lei è un androgino. E questo ha un significato culturale”, conclude Vinceti. http://www.ilnavigatorecurioso.it/
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