Nelle ultime settimane, caratterizzate da imponenti tempeste di neve negli Stati Uniti, hanno girato su internet un discreto numero di filmati, provenienti soprattutto dallo stato della Georgia relativi a una strana neve di plastica, che scaldata con una fiamma diretta, brucia consumandosi, senza rilasciare acqua, emettendo uno sgradevole odore di plastica bruciata.
Sinceramente non si può dire che sia un fenomeno normale, e la prima spiegazione che viene in mente, per chi segue il fenomeno da tempo come me, è che sia dovuto alle pesanti irrorazioni chimiche alle quali siamo sottoposti da anni. Personalmente ho assistito infinite volte alla massiccia ricaduta di filamenti dal cielo, in seguito alle operazioni di aerosol chimico, operate da aerei militari e civili.
Diverse volte ho anche fatto analizzare questi filamenti, ricavando sempre lo stesso esito: polimeri sintetici bio-integrabili. Niente a che vedere con la vera e propria bufala dei ragni volanti inventata dal Cicap e rilanciata dall’ARPA, per giustificare un fenomeno ormai rilevato in ogni parte d’Italia, ma artefatti creati in laboratorio dall’uomo. Le autorità e i media conniventi, coprono la realtà delle scie chimiche, tentando così di impedirci di venire a conoscenza dei loro oscuri intrighi, ma i fatti sono ormai sotto gli occhi di tutti.
E la neve chimica è arrivata anche qui… il 13 febbraio 2014, dopo una segnalazione proveniente da una ragazza residente a Caldonazzo, Francesco, un membro dell’associazione Riprendiamoci il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana residente a Predazzo (TN), ha realizzato lo stesso semplice e sconcertante esperimento già visto nei video provenienti dagli Stati Uniti. Ha raccolto della neve dal giardino e l’ha filmata mentre la scaldava con un accendino, e l’esito è stato esattamente lo stesso documentato dagli attivisti di oltre oceano, ossia la neve brucia, senza produrre acqua, puzzando di plastica bruciata.
Ora mi immagino che i bugiardi di professione, al servizio del potere, abbiano già pronta una inverosimile spiegazione, che so, forse la cacca dei ragni volanti, che mescolandosi alla neve produce questo fenomeno inquietante, ma il problema è che ormai dovremmo essere invasi dai ragni volanti, vista l’entità mondiale del fenomeno. Non facciamoci ingannare da chi deride i ricercatori indipendenti, guardate con i vostri occhi quello che sta accadendo, non date più per scontato che sia inevitabile questo degrado. Osservate che cosa combinano gli aerei sopra di noi, guardate che cosa ricade sulla terra, siamo ancora in tempo a salvare noi stessi e l’ambiente in cui viviamo, non diamola vinta a chi gioca con le nostre vite, non diamola vinta a chi serve la morte. Facciamolo per i bambini di oggi, che hanno bisogno di un futuro su questo pianeta.
http://www.primapaginadiyvs.it/biancaneve-e-7-tanker-ovvero-perche-la-neve-e-diventata-di-plastica/
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