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Alieni e/o extratterrestri Atlantidei

A fronte della ipotesi di presenze aliene nell’antichità mi pare di riscontrare talvolta una sorta di chiusura ideologica tesa a negare ad ogni costo questa possibilità con affermazioni che spesso ricordano certi atteggiamenti dogmatici che non ci si attenderebbe in ambiti come questi.

Alla ipotesi aliena, si tende spesso a contrapporre la certezza, considerata evidente e indiscutibile, sulla presenza di una civiltà assolutamente ed esclusivamente terrestre che viene sostanzialmente identificata con quella degli atlantidei.
A proposito di queste tesi che si fanno derivare dai dialoghi platonici succede che, rileggendo il Crizia e il Timeo, trovo alcuni riferimenti interessanti di cui riporto solo un brevissimo cenno: leggo ad esempio che i governanti di atlantide erano discendenti di sangue del “theos” Poseidone, il signore dell’acqua (corrispettivo di ENKI-EA nei racconti sumero-accadici).

Sul significato di theos e dei theoi della storia greca mi soffermo – anche dal punto di vista filologico – nel nuovo libro, rilevandone le corrispondenze con le figure degli elohim biblici e non solo.

Ricordo inoltre che gli ateniesi ebbero tra i loro primi re Erittonio, figlio di Efesto: quello dei “theoi” che si occupava della lavorazione dei metalli (anche di lui dico nel nuovo libro).

Nel Timeo (III) leggo che gli atlantidei, lungi dall’essere quel popolo pacifico e saggio di cui si parla spesso, stavano tentando di riversarsi furiosamente in Europa e Asia, volevano conquistare militarmente le coste orientali del mediterraneo e ridurre in servitù i popoli che le abitavano.

Questo poco pacifici atlantidei, dice il testo, furono sonoramente sconfitti dagli antenati degli ateniesi, evidentemente più potenti di loro.

Inoltre, il racconto che il sacerdote egizio fece a Solone precisa che l’inabissamento di Atlantide avvenne a causa di cataclismi verificatisi dopo questa sconfitta militare.

Da queste sintetiche indicazioni mi pare che si possa ipotizzare che la cultura di Atlantide era comunque legata ai “theoi” e che quella civiltà antidiluviana era aggressiva ma militarmente inferiore a quella proto-ateniese (anch’essa legata ai “theoi”).

Il tutto merita seri approfondimenti, sempre facendo finta che Platone non abbia inventato nulla con l’obiettivo di presentare Atene come modello per il mondo…

La faccenda è intrigante e di non immediata definizione.

Procediamo sempre con mente aperta ad ogni possibile sviluppo…

http://www.maurobiglino.it/?p=4981

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