La sonda Rosetta ha compiuto il suo lungo viaggio. Dopo dieci anni di crociera nello Spazio ha finalmente raggiunto la sua destinazione, la cometa67P / Churyumov Gerasimenko. Nessun oggetto spaziale costruito dall’uomo era mai riuscito ad ‘agganciare’ una cometa: nel 1986 la sonda Giotto era arrivata a 560 km di distanza dalla cometa di Halley, questa volta Rosetta e’ quasi sei volte piu’ vicina (100 km) e, soprattutto, e’ li’ per restarci. Adesso la piccola-grande sonda ESA dal cuore italiano e la sua cometa si trovano a circa 405 milioni di km dal pianeta Terra, piu’ o meno a meta’ strada tra le orbite di Giove e di Marte, e hanno incominciato la loro corsa insieme verso il Sole, lanciate alla velocita’ di 55mila km orari.
“E’ stato come provare a lanciare un grano di sabbia da Darsmtad fino a Roma, colpendo un atomo” ha detto il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston durante il suo intervento. “E questo e’ stato possibile – ha aggiunto – grazie allo sforzo congiunto dell’Europa e all’appoggio dell’Italia, che ha fortemente contribuito alla missione e alla sua parte scientifica. Voglio ringraziare l’INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica, il Politecnico di Milano, l’Universita’ di Padova e la Parthenope di Napoli ma anche Thales Alenia Space che ha contribuito per la parte industriale“. Il presidente dell’ASI ha poi rivolto un ricordo particolarmente sentito, ed applaudito dalla platea, alla professoressa Angioletta Coradini, scomparsa quesi tre anni fa, “cui la comunita’ della planetologia deve molto” e che ha dato un contributo fondamentale a Rosetta progettando e sviluppando lo strumento Virtis.
LE PRIME CLAMOROSE IMMAGINI DELLA COMETA - Sono arrivate a Terra le prime immagini ‘ravvicinate’ della cometa67P/Churyumov-Gerasimenko, che – visibile a tutti per la prima volta – si presenta con montagne, massi alti fino a trenta metri, scarpate ripide e crateri. Le immagini Mostrano nei dettagli tutte le irregolarita’ della superficie della cometa, con crateri, protuberanze, fratture. Le immagini sono state riprese dal grande ”occhio” di Rosetta, Osiris (Rosetta Orbiter Imaging System), del quale fa parte la camera a grande campo costruita in Italia e messa a punto dal gruppo di Cesare Barbieri, dell’universita’ di Padova. Le prime immagini mostrano la ‘testa’ della cometa, dalla superficie scura e piena di asperita’, e un particolare del ‘corpo’. E’ ben visibile un’area pianeggiante, simile alla base di un grande cratere, nella quale si trovano grandi massi e, nei dintorni, scarpate molto ripide. Per gli esperti che le stanno analizzando, sono immagini ‘straordinarie’, ‘incredibili’ e ‘quasi inaspettate’.
”Le immagini mostrano una superficie molto dinamica, che ha i segni dei cambiamenti provocati dai diversi cicli di attivita’ della cometa”, spiega Paolo Ferri, responsabile delle operazioni di volo delle missioni dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). E’ entusiasta ancheEnrico Flamini, coordinatore scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi): ”e’ la prima volta che l’uomo riesce a vedere il primo paesaggio di una cometa, e’ una cosa che qualche tempo fa avremmo solo potuto sognare”. Quello che e’ avvenuto oggi e’ ”un salto epocale” rispetto alla missione Giotto, che nel 1986 ‘saluto” la cometa di Halley. ”Quello che osserviamo oggi – aggiunge Flamini – sono i dettagli di un oggetto primordiale, che ha visto l’inizio della formazione del Sistema Solare”. Le prime immagini della cometa sono state catturate dallo strumento Osiris (Rosetta Orbiter Imaging System), del quale fa parte la camera a grande campo costruita in Italia e messa a punto dal gruppo di Cesare Barbieri, dell’universita’ di Padova. ”La superficie appare molto frammentata e caotica, e’ una struttura che non comprendiamo del tutto e che sicuramente e’ la somma di una storia di impatti molto lunga e vissuta”. Inizialmente l’obiettivo di Rosetta avrebbe dovuto essere la cometa Wirtanen, ma il rinvio di un anno della missione ha costretto a cambiare meta e la scelta e’ caduta sulla 67P/Churyumov-Gerasimenko. ”Se inizialmente eravamo delusi e arrabbiati per questo cambio di programma, adesso possiamo dire che alla fine siamo stati molto fortunati”. Nei prossimi giorni Rosetta continuera’ a catturare immagini dalla distanza di circa 100 chilometri, alla quale si trova attualmente. Dal 20 agosto si avvicinera’ di 50 chilometri e allora sanno disponibili immagini ancora piu’ dettagliate di quelle inviate oggi. ”Adesso – ha detto Ferri – la priorita’ e’ caratterizzare il campo gravitazionale della cometa”.
“MISSIONE UNICA ED ENTUSIASMANTE” - E’ davvero una missione ”entusiasmante e unica”: cosi’ commenta l’arrivo della sonda europea Rosettaalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi),Roberto Battiston, che l’ha seguito dal centro di controllo dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) in Germania, a Darmstadt. Progettata 20 anni fa e lanciata il 2 marzo 2004, la missione Rosetta e’ anche ”una prova di quello che l’Italia puo’ fare quando fa una programmazione di lungo periodo”. La ricerca italiana gioca infatti un ruolo di primo piano nella missione, che e’ stata ideata dalla planetologa Angioletta Coradini, scomparsa nel 2011. ”E’ stata una delle persone alla base di questa missione ambiziosa, la prima al mondo nella quale un veicolo spaziale si posera’ sulla superficie di una cometa per perforarne il nucleo”. Per Battiston ”l’arrivo alla cometa e’ stato un momento veramente emozionante, tutti si sono alzati in piedi e hanno applaudito tantissimo e piu’ volte, e poi strette di mano e pollici verso l’alto”. E’ stato un evento, ha aggiunto, ”al quale ho partecipato in modo molto forte. Ho infatti vissuto direttamente l’esperienza il lancio di una missione preparata in 20 anni di lavoro”, ha aggiunto riferendosi al cacciatore di antimateria Ams (lpha Magnetic Spectrometer) lanciato nel maggio 2011 con lo shuttle Endeavour e oggi attivo all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale. http://www.meteoweb.eu/
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